Il ritorno del lupo: "I primi raid già nel 2018". Allevamenti fantasma, rischio multe salate

Trevisi, dirigente veterinario dell’Usl, fa il bilancio dei sopralluoghi "Ci imbattiamo in aziende familiari che non hanno registrato i capi. Magari hanno due o tre capre per passione. È un rischio sanitario".

Ferrara, 2 marzo 2024 – Gaetano Trevisi è responsabile dell’unità operativa sanità animale dell’azienda sanitaria. Mette le mani avanti. "Non sono un esperto di lupi, sono un veterinario. E’ questo il mio lavoro". Lavoro che lo porta in giro per la provincia, da un estremo all’altro. Un osservatorio privilegiato. Quello che sta succedendo da un po’ di anni passa davanti ai suoi occhi, nelle telefonate di chi è rimasto senza pecore magari nel volgere di una notte.

Gaetano Trevisi, responsabile dell’unità operativa sanità animale dell’Usl
Gaetano Trevisi, responsabile dell’unità operativa sanità animale dell’Usl

Racconta, svelando uno scenario poco conosciuto. Gli attacchi agli allevamenti nella nostra provincia risalgono già al 2018. "Ormai sono anni che interveniamo per predazioni dei lupi – spiega –, da tanto avvengono gli attacchi a capre, pecore. Il primo episodio nel 2018, poi ancora nel 2019, nel 2020. In questo ultimo periodo si sono intensificati. E’ chiaro che la popolazione del lupo aumenta, magari gli assalti avvengono quando i giovani si staccano dal branco e conquistano un territorio fino a quel momento vergine. Ricco di prede che non conoscono questo animale, che non lo temono ancora, non sanno come comportarsi"

Possiamo ripercorrere alcuni di questi episodi?

"Nel 2023 è stato ucciso un pony a Portomaggiore, era molto piccolo. Sempre a Portomaggiore, in una stalla, le vittime del lupo sono stati due vitelli. Forse gli episodi più gravi, sono quelli avvenuti nel territorio di Argenta. Nel 2020, in un primo raid sono stati predati una ventina di capi nell’allevamento di un pastore. Poi, sempre nello stesso allevamento, un altro assalto, sono morti una quindicina di capi"

Stiamo parlando di razzie compiute da lupi?

"Da lupi certo, siamo intervenuti, i segni sono evidenti. Non ci sono dubbi"

Quanti possono essere nella nostra provincia?

"In base alle nostre segnalazioni, agli interventi che facciamo non credo di sbagliare se dico che sono almeno una quarantina. Basta guardare dove si trovano i branchi, dove ci sono gli avvistamenti. Dal Mezzano ormai alle frazioni di Ferrara, a Gualdo. No, meno di 40 non sono"

Si è parlato di avvistamenti anche al boscone delle Mesola

"Sì, sono arrivate segnalazioni la scorsa estate. Quello che abbiamo notato è che i cervi si sono fatti molto più guardinghi, come abbiamo avvertito il pericolo"

E’ pericoloso?

"E’ un animale selvatico, non bisogna dargli da mangiare, bisogna stare sempre attenti"

State facendo un censimento degli animali nelle fattorie

"Sì, sono controlli che svolgiamo di routine. Quello che è successo, sull’onda degli avvistamenti del lupo, è che abbiamo trovato situazioni non in regola"

Cosa intende?

"Chi aveva una capra, due pecore non le aveva segnalate. Vanno registrate, c’è un registro nazionale per la zootecnia. Fino a nove capi, è un allevamento familiare ma comunque un allevamento a tutti gli effetti. Noi dobbiamo sapere dell’esistenza di questi capi, in modo da fare anche i controlli sanitari. Chi non segnala rischia una multa di 1500 euro. Il nostro intento non è certo sanzionatorio, chiunque può tenere una capra per hobby ma deve segnalarlo. Di tratta appunto di un allevamento familiare, con un codice d’impresa"

Allevamenti fantasma, un rischio

"Certamente dal punto di vista sanitario, sono animali di cui ignoriamo l’esistenza, che non sappiamo se sono sani o malati. Potrebbero trasmettere malattie, noi invece facciamo gratis le analisi del sangue, mettiamo il microchip. Diamo anche assistenza in caso di attacchi di lupi per ottenere i risarcimenti, per mettere reti. Portiamo avanti da tempo campagne di informazione, confidiamo che chi si trova in queste situazioni si faccia avanti. Viene registrato, non rischia nulla".