Incendio in un’azienda agricola: stalle distrutte e mucche ustionate

Argenta, l’origine del rogo all’impresa Tomasoni potrebbe essere un cortocircuito all’impianto fotovoltaico. Sul posto anche i veterinari dell’Ausl per medicare una decina di animali che hanno riportato bruciature

I vigili del fuoco al lavoro per domare l’incendio

I vigili del fuoco al lavoro per domare l’incendio

Argenta, 25 marzo 2024 – Stalle distrutte dalle fiamme e mucche ustionate. È questo il bilancio dell’incendio divampato ieri intorno alle 11,30 nell’azienda agricola ‘Tomasoni’ di Bando ad Argenta. Ad originare il rogo potrebbe essere stato un guasto dell’impianto fotovoltaico installato sui tetti delle stalle. Sia chiaro: è soltanto un’ipotesi che dovrà essere confermata dalle forze dell’ordine. Un pannello fotovoltaico, quindi, avrebbe preso fuoco e da lì si sarebbe originato l’incendio. Le fiamme hanno in breve devastato i capannoni che si estendono su una superficie di circa 1200 metri quadrati. Il rogo ha raggiunto le stalle con 150 mucche da carne di razza blu belga, allevate insieme ad altri mille esemplari, nell’azienda agricola e zootecnica "Tomasoni". Un’impresa questa che è leader nel settore. E che, stabilitasi da Brescia nelle campagne di Bando, può vantare coltivazioni su 280 ettari di terreno e ha una produzione agroalimentare innovativa, sostenibile e di qualità. Fortunatamente nessun animale è morto. Del resto, l’incendio ha parzialmente distrutto il fieno e la paglia di consumo. Meno di una decina di mucche ha invece riportato ferite da ustione.

Allertato il servizio veterinario dell’Ausl gli animali sono stati presi in carico da due operatori del settore, che hanno avviato le verifiche ed i percorsi sanitari del caso. Ad accorgersi di quanto stava succedendo sarebbero stati alcuni addetti ai lavori. Che hanno lanciato l’allarme, prodigandosi anche, coi titolari, per contenere i danni. In primis salvare i bovini e anche i mezzi. Infine bonificare il sito. La stima dei danni non è stata comunque ancora quantificata appieno. Di certo c’è che si tratterebbe di un valore consistente, considerato l’alto costo dell’impianto di produzione di energia allestito sul coperto. Che, bruciando, ha sollevando in cielo una densa colonna di fumo visibile a chilometri di distanza. Per spegnere anche l’ultimo braciere sono intervenuti, con scale ed autobotti, i vigili del fuoco dei distaccamenti di Portomaggiore, Ferrara e Molinella.