Morte Bergamini, la testimone amica della Internò: "L’ha fatto ammazzare"

Tiziana Rota davanti alla Corte ha spiegato i colloqui con l’imputata. "Pochi giorni prima la morte di Denis, Isabella era disperata, diceva: ’Lui deve tornare da me’ , poi all’arrivo dei cugini mi impose il silenzio"

Il corpo di Denis Bergamini steso davanti al camion, il 18 novembre del 1989. Sopra Isabella Internò, è accusata di omicidio premeditato

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Ferrara, 23 maggio 2023 – "L’ha fatto ammazzare". La frase, potentissima, l’ha pronunciata Tiziana Rota sei anni fa, durante una conversazione telefonica tra il marito, Maurizio Lucchetti, e un giornalista Mediaset. Conversazione che nasceva dalla volontà del giornalista di avere in diretta proprio la testimonianza di Rota, nell’ambito di un’inchiesta sulla morte di Denis Bergamini, il calciatore argentano ucciso il 18 novembre del 1989. Morte che allora, 28 anni dopo, era ancora nel limbo tra il suicidio e l’omicidio.

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Oggi, finalmente, è stato accertato che Bergamini è stato ammazzato e poi il suo corpo disteso in strada per fingere il gesto volontario di togliersi la vita, e quella frase fa scendere i brividi lungo la schiena. Perché la mandante del delitto – Rota ne era convinta già allora – per lei era proprio l’odierna imputata Isabella Internò. Internò che all’epoca dei fatti era amica proprio della Rota, la quale viveva a Cosenza insieme al marito, anche lui calciatore insieme a Bergamini. " La settimana prima mi ha detto come sarebbero andate le cose - aggiunge Rota nella stessa telefonata – quando poi mio marito ha portato a casa il giornale, io ho detto subito ’L’ha fatto ammazzare’, queste le mie prime parole". Frasi che sono uscite dalla sua bocca, quindi, non solo tra il 2012 e il 2017 quando ha rilasciato dichiarazioni nell’ambito delle varie indagini sulla morte del calciatore, ma fin da subito dopo la sua morte.

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L’incontro. Ma perché Rota era così convinta che l’amica potesse essere coinvolta nel delitto, e che proprio di questo si trattasse, e non di suicidio? Dodici giorni prima, aveva incontrato Internò in un bar di Rende. Le voleva fa conoscere la figlioletta piccola, considerando che non aveva più visto l’amica da quando Rota si era trasferita a Crema. "Da subito notai che era agitata...non guardò neanche la bambina. Gesticolava – ha raccontato Rota in una deposizione del 2018 – mi diceva che stavolta era finita con Bergamini, che l’aveva lasciata definitivamente...lei lo cercava e lui si faceva negare. Era sconvolta e presa dalla rabbia...io cercai di rincuorarla, dicendole che ci sarebbe stato un altro treno, ma lei di contro mi rispose: ’piuttosto che di un’altra preferisco che sia morto...lui deve tornare da me’. E poi mi disse che doveva trovare il modo di farlo tornare. Poi mi impose il silenzio quando vide arrivare i suoi cugini ’Se sanno cie mi ha lasciata, lo ammazzano ’".

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Sempre nel 2018, al telefono con Donata Bergamini, sorella di Denis, Rota si dice convinta che "lei ( Internò, Ndr ) gli ha detto di dirgli qualcosa, di spaventarlo e lui forse ha reagito..la cosa è degenerata, sicuro che è così. Lei è la mandante, ne sono sicura" . Tutto questo e molto altro su cui c’è ancora il riserbo, Rota lo ha riferito sabato scorso davanti alla Corte in trasferta a Crema, proprio per ascoltarla in seduta protetta: è stata una deposizione drammatica. Perché lei negli anni ha sempre detto di avere paura: "Ho avuto paura quando ho visto i suoi cugini".