Bergamini, il teste contro l’imputata "Ripeteva: si è buttato. Mi credi?"

Argenta, il processo per la morte del calciatore. In aula a Bologna il suo ex compagno di squadra. Mentre la zia della Internò: "Vennero da me per raccontarmi dell’aborto, ma Denis voleva sposarla".

Bergamini, il teste contro l’imputata  "Ripeteva: si è buttato. Mi credi?"

Bergamini, il teste contro l’imputata "Ripeteva: si è buttato. Mi credi?"

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"Si è buttato. Mi credi?" era la frase ripetuta quasi come una mantra da Isabella Internò, che ieri è stata raccontata da Maurizio Lucchetti, ex calciatore, che nelle stagioni 198788 e 198889 ha giocato nel Cosenza insieme a Denis Bergamini, il calciatore argentano ucciso il 18 novembre del 1989. Lucchetti è stato accompagnato coattivamente nel palazzo di giustizia di Bologna, dove ieri, eccezionalmente, si è svolta un’udienza del processo per la morte del calciatore. La Corte di Assise di Cosenza, infatti, si è trasferita per una due giorni tra Bologna e Crema per ascoltare alcuni testimoni che il pm Luca Primicerio ritiene fondamentali e che hanno mostrato difficoltà a recarsi a Cosenza. "Isabella di continuo ripeteva quella frase – ha sottolineato Lucchetti – era gelosa e possessiva nei confronti di Denis, in ogni momento voleva sapere dove si trovava e controllava i suoi spostamenti. Qualche giorno dopo la morte di Denis con mia moglie (Tiziana Rota, ndr) la invitammo a casa e di continuo voleva sapere se credevamo alla sua versione". Il pm Primicerio, poi, gli ha chiesto se sua moglie ha paura, lui contrariato ha replicato : "La dovete lasciar stare, sta male. Ha parlato 20 anni fa, forse aveva paura, magari aveva il timore di avere un’amica coinvolta in una cosa del genere". L’avvocato Fabio Anselmo, che assiste i familiari di Bergamini, gli ha fatto ascoltare una telefonata tra lui e un giornalista, nella quale interviene anche anche la moglie che dice "Non ho detto tutto perché ho paura. Da quando ho visto i due cugini (di Isabella, ndr) ho paura" A questo punto Lucchetti ha ammesso: "Sì, ricordo questa conversazione e ricordo le parole di mia moglie, le ho sentite più volte". Poco prima di lui, aveva testimoniato la zia dell’imputata, Assunta Tiezzi, che ha tirato fuori la ’novità’ che quando Isabella, incinta, e Denis la raggiunsero a Torino, per l’aborto, "Denis mi disse che era pronto a riconoscere il bambino e che l’avrebbe sposata. Poi mi dissero che sarebbero andati ad abortire, che era tutto pronto. L’avvocato Anselmo a questo punto le fa notare: "Questo processo si basa sul fatto che Denis non volesse sposare Isabella e lei in 34 anni non ha mai sentito la necessità di dire questo?". E lei: "E perché avrebbero dovuto credere a me". Si torna in aula domani, a Crema, con la moglie di Lucchetti, Tiziana Rosa e amica all’epoca di Internò.

Cristina Rufini