Saccheggiata auto dei carabinieri: spariti mitragliette e munizioni

I militari erano entrati in una casa per sedare una lite. Un’arma ritrovata in un canale. Aperta un’inchiesta

Saccheggiata auto dei carabinieri. Spariti mitragliette e munizioni

Saccheggiata auto dei carabinieri. Spariti mitragliette e munizioni

Avevano lasciato la ‘gazzella’ parcheggiata a bordo strada per andare a sedare una lite scoppiata in un’abitazione a San Nicolò. Mentre si trovavano all’interno del condominio, qualcuno ha approfittato della situazione per saccheggiare l’auto di servizio dei carabinieri.

La refurtiva è di quelle che ‘scottano’.

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I ladri si sono infatti allontanati portando con sé due manganelli, un bollettario e, soprattutto, due mitragliette M12 e relative munizioni, per un totale di circa 170 colpi.

Inutile dire che si tratta di un furto che ha immediatamente suscitato la massima allerta. Una volta scoperto l’accaduto, i militari hanno tempestivamente comunicato il tutto alla centrale operativa, dalla quale poi è stata diramata la notizia a tutte le pattuglie e ai comandi della zona (e non solo). Le ricerche delle armi rubate sono partite immediatamente, con l’obiettivo di recuperarle il prima possibile.

Già nelle prime ore del mattino, la prima parte della refurtiva, tra cui una delle due M12, è stata ritrovata in un canale della zona. A dare l’allarme sarebbe stato un operatore ecologico. Le ricerche sono proseguite per buona parte della giornata con l’aiuto dei vigili del fuoco, che hanno scandagliato sia il canale in questione che altri nelle aree limitrofe, ma senza esito. In giornata sarebbe stata svolta anche una perquisizione a carico di un sospettato residente nella zona. Sull’accaduto la procura ha aperto un’inchiesta. L’ipotesi di reato è furto pluriaggravato.

Sull’accaduto sono intervenuti Giovanni Morgese e Andrea Di Virgilio, segretario generale e segretario generale aggiunto del Nuovo sindacato carabinieri in Emilia-Romagna.

"L’episodio dell’inaudita aggressione all’auto dei carabinieri ad Argenta – hanno dichiarato – è la dimostrazione di come oggi le pattuglie debbano essere obbligatoriamente composte da almeno tre operatori e di come nessuna auto di servizio possa più avere finestrini che si infrangono con una gomitata. Il concetto di azione e di presenza sul territorio deve essere totalmente rivisitato e ammodernato".

E ancora. "Con l’entrata in vigore dei reati da ‘Codice rosso’ – aggiungono –, che impegnano le pattuglie delle forze dell’ordine quotidianamente e continuamente in ogni angolo del territorio nazionale, l’intervento di due soli operatori è impensabile e non più proponibile".