Lotta allo smog: "Più sicurezza con il monopattino. Incidenti? Verso lo zero"

Conta 400 mezzi la flotta dell’azienda Dott, che ha sede anche a Ferrara, ad usarli sono soprattutto gli studenti. "Una svolta green nel traffico, già installate frecce e targhe. Boom di abbonamenti"

Ferrara, 3 gennaio 2024 – Non da tutti è così amato. È il monopattino, toccasana per l’ambiente e per il traffico, mezzo di trasporto ideale per gli studenti. Una spina nel fianco per i pedoni che magari se lo vedono apparire all’improvviso, nel silenzio ovattato, lungo la striscia già così stretta di un marciapiede. "Due sono gli aspetti fondamentali, il mezzo e anche chi lo usa. I nostri sono di ultima generazione, non possono procedere in centro storico a velocità superiori ai 6 chilometri all’ora, hanno frecce in linea con le più recenti normative, assicurazione e targa", a parlare è Vittorio Gattari, Direttore Relazioni Istituzionali di Dott, azienda di micromobilità in sharing leader in Europa. Dott ha lanciato la mobilità green a Ferrara a maggio del 2021 e da allora in 30mila hanno percorso in città 900mila chilometri 100% nel segno dell’ambiente.

Se avessero girato la chiave dell’auto nel cruscotto, 95.000 chili di CO2 avrebbero ’arricchito’ la nostra aria già così densa di smog. Ad ottobre dello scorso anno i noleggi hanno registrato un forte incremento. La crescita è stata del 27% rispetto ad ottobre 2022. In città la flotta conta 400 monopattini e circa 100 biciclette a pedalata assistita, la corsa base costa due euro.

Sempre più giovani gli 'utenti’ che salgono a bordo dei monopattini
Sempre più giovani gli 'utenti’ che salgono a bordo dei monopattini

Sfatiamo qualche pregiudizio.

"Sì, il primo, quello più importante, che solleva più critiche. Si dice che i monopattini siano pericolosi. Nulla di più sbagliato. Come tutti i mezzi di trasporto vanno usati con coscienza e rispettando le regole, ma il tasso di incidentalità è simile a quello della bicicletta, per citare un veicolo tanto amato a Ferrara”, risponde Gattari.

Non ci sono tanti incidenti, quindi?

"A Ferrara in questi anni abbiamo registrato un solo incidente. In generale dai dati nazionali emerge la differenza di incidentalità fra i monopattini privati e quelli in sharing, molto più sicuri. Gli incidenti stradali che vedono coinvolti monopattini elettrici privati in Italia sono passati da 2.101 del 2021 a 2.929 nel 2022 (+39%) mentre quelli in sharing sono in netta diminuzione, nonostante la crescita degli utilizzi. Come evidenziato nel 7° Rapporto pubblicato dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility il tasso di incidentalità è inferiore a quello di biciclette e motorini sia per numero di noleggi sia per percorrenze”.

Statistiche sugli incidenti col monopattino (azienda Dott)
Statistiche sugli incidenti col monopattino (azienda Dott)

La colpa è di chi si mette, per usare una metafora, al volante?

"Certo, aspetto che riguarda tutti i mezzi di trasporto. Se si guida con prudenza, rispettando le regole, i monopattini possono essere mezzi assolutamente sicuri e sostenibili per il cosiddetto primo e ultimo miglio, spesso usati in combinazione con il trasporto pubblico. Non a caso, è previsto l’utilizzo gratuito di monopattini e bici Dott per gli abbonati Tper".

Anche i mezzi fanno la loro parte.

"Sì, anche questo va detto. Come ho anticipato i nostri monopattini garantiscono comfort e sicurezza, con una ruota anteriore più grande per fornire maggiore stabilità, frecce per indicare la svolta e porta telefono per guardare il navigatore senza togliere le mani dal manubrio. Non è un caso che da quando c’è stato questo adeguamento normativo, il tasso di incidentalità dello sharing è crollato (-61% fra 2021 e 2022) mentre quello dei privati no, perché i loro mezzi ovviamente non sono stati aggiornati. Inoltre, grazie alla tecnologia i nostri veicoli non possono circolare in aree extraurbane e non possono mai superare la velocità imposta per legge o dal Comune sulle aree pedonali. Un mezzo “privato” può invece arrivare a velocità ben superiori ai 20 km/h, senza considerare i molti che vengono “truccati”.

I caschetti possono risolvere il problema?

“Non per quanto riguarda lo sharing. Anzi, è stato provato come l’obbligatorietà farebbe tornare tante persone ad usare mezzi privati, più pericolosi e inquinanti. Da un punto di vista aziendale, inoltre, vedremmo un calo degli utilizzi e un aumento dei costi di gestione, perché tutte le precedenti esperienze hanno mostrato la enorme difficoltà di dotare tutti i mezzi in condivisione di un casco, alla mercè di furti e vandalismi. Dunque, se venisse approvata, la proposta del Governo creerebbe un unicum a livello europeo, rischiando di vanificare anni di investimenti e di formazione erogate dalle imprese, che andrebbero a ripensare fortemente alle priorità di investimento nel nostro Paese, a vantaggio di altri mercati, mettendo a rischio oltre 2.000 posti di lavoro. In audizione Parlamentare, come associazione di categoria Assosharing abbiamo chiesto quindi di differenziare le norme fra sharing e privati, basandosi sui dati di incidentalità che citavo prima”.

In città chi li usa?

“Soprattutto gli studenti universitari. Quel salto nei noleggi, che hanno registrato in un anno un più 27%, è da attribuire a loro. Ma tante persone li usano anche per lo spostamento casa-lavoro o per andare in stazione.

La vostra squadra?

"Dott ha un approccio unico nel settore per quanto riguarda la gestione delle attività logistiche: la manutenzione, la ricarica e la distribuzione dei mezzi sono realizzate internamente da dipendenti debitamente formati, che hanno un’esperienza di lunga data non solo del servizio, ma anche della città e delle sue esigenze. In Italia abbiamo oltre 100 dipendenti, di cui 3 si occupano specificatamente del servizio a Ferrara."

Il gps però non vi salva dai furti.

"Sono molto pochi, non è un fenomeno preoccupante. Il gps funziona, ed è capitato di recuperare veicoli in collaborazione con le Forze dell’Ordine. Spesso chi li ruba non sa neanche di tutti i sensori di cui è dotato il mezzo. Ma, ripeto, per ora è un fenomeno contenuto".