Tentati abusi sessuali su disabile, l’indagato verso il patteggiamento

Chiuso l’incidente probatorio, secondo i tecnici “la vittima è attendibile” anche se con qualche limite. Sotto inchiesta un volontario di un’associazione benefica, allontanato dall’ente dopo la denuncia

La vittima dei presunti abusi è un uomo di 47 anni

La vittima dei presunti abusi è un uomo di 47 anni

Ferrara, 18 gennaio 2024 – La testimonianza della presunta vittima di abusi, un uomo di 47 anni affetto da sindrome di Down, è attendibile, seppure nei limiti del suo grado di invalidità. Sono le conclusioni alle quali sono arrivati i consulenti sentiti in incidente probatorio nell’ambito di un’inchiesta per tentata violenza sessuale a carico di un 74enne volontario di un ente benefico che assisteva la persona offesa. Sentiti i tecnici, gli atti sono quindi tornati al pubblico ministero per la conclusione delle indagini. Nel frattempo, si fa strada l’ipotesi di un patteggiamento della pena per definire la posizione dell’indagato (assistito dall’avvocato Elisa Cavedagna).

A far finire sotto inchiesta il volontario è stata la stessa presunta vittima. Il tutto si sarebbe verificato il 17 novembre del 2022 in un Comune della provincia. Il volontario, stando all’ipotesi investigativa, avrebbe atteso il 47enne a casa e, rimasto solo con lui, si sarebbe lanciato in un approccio piuttosto esplicito. Comportamento al quale la vittima avrebbe cercato di opporre ripetutamente resistenza. Dopo l’accaduto, il 47enne ha raccontato tutto alla sorella, facendo così partire la denuncia che ha condotto all’apertura dell’inchiesta a carico del volontario. Il procedimento , ancora in fase di indagini preliminari, è approdato ieri pomeriggio in aula per la conclusione dell’incidente probatorio, passaggio finalizzato a definire i limiti della testimonianza della persona offesa. Davanti al gip Silvia Marini sono stati ascoltati i vari consulenti che sono stati sostanzialmente d’accordo sulle conclusioni. Il 47enne ha una capacità di testimoniare correlata al grado di invalidità, quindi attendibile seppur con qualche limite nella ricostruzione dei fatti. Quello discusso ieri non è l’unico incidente probatorio svolto nell’ambito di questa delicata inchiesta. In precedenza sono stati effettuati anche accertamenti informatici, al fine di valutare se nel cellulare dell’indagato fossero presenti elementi utili al lavoro degli inquirenti. Le verifiche hanno però dato esito negativo.

Il caso ora è di nuovo sul tavolo del pubblico ministero il quale dovrà concludere la propria attività, in vista di un eventuale processo. Come accennato, l’intenzione dell’indagato (che nel frattempo si è volontariamente allontanato dall’associazione) sembra però quella di chiudere la vicenda con un accordo sulla pena.