I conti della sanità emiliano-romagnola ai raggi X di Forza Italia che, dai banchi dell’opposizione, chiede alla nuova giunta regionale un’inversione di marcia sulla gestione dei bilanci. A lanciare il grido d’allarme sono i consiglieri regionali azzurri Pietro Vignali e Valentina Castaldini. "Tutti gli enti sanitari dell’Emilia-Romagna hanno chiuso i bilanci 2024 in passivo. Il preoccupante deficit complessivo che ammonta a oltre 197 milioni euro è stato ripianato dalla Giunta Regionale con le delibere del 22 aprile scorso utilizzando la quota di 188 milioni accantonata come risultato di amministrazione e con la quota di 9,438 milioni prelevata dal fondo spese impreviste".
Su Ferrara, il disavanzo dell’azienda ospedaliero -universitaria ammonta a oltre 9,6 milioni di euro. Una cifra considerevole che, tuttavia, è fra le più basse della Regione. A Modena, ad esempio, l’azienda ospedaliera segna uno sbilancio finanziario di oltre quindici milioni di euro mentre a Parma si superano abbondantemente i dieci milioni. Anche sul versante delle Ausl, dati alla mano, le cose non vanno meglio. A Ferrara il disavanzo è di oltre 22 milioni. Peggio di noi, l’Ausl di Reggio-Emilia con un ‘buco’ di circa 24 milioni di euro. Il più significativo è però quello di Ausl Romagna, con quasi 38 milioni di disavanzo. Cifre che, agli occhi degli esponenti di Forza Italia, sono inaccettabili. "La spesa sanitaria regionale è fuori controllo. È un pozzo senza fondo con problemi strutturali che non possono essere risolti con sistematiche misure di ripiego – commentato – Non basta, infatti, che per il 2024 i passivi siano coperti con l’avanzo di amministrazione e il fondo spese straordinarie. Così come non saranno sufficienti le risorse, pur ingenti, racimolate tartassando al massimo possibile i contribuenti regionali. La Giunta de Pascale ne è consapevole, ed è per questo che continua a chiedere più risorse al Governo nonostante i fondi statali per la sanità quest’anno abbiano già raggiunto i massimi storici. Chiediamo un tavolo di confronto permanente con l’Assessore alle politiche per la salute".