"Campioni d’Italia, un sogno che si avvera"

Era dal 1986 che la Spal non vinceva uno scudetto giovanile e Pedriali quel giorno era in campo: "La dedica è per la mia famiglia"

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Era dal 1986, quando i Giovanissimi di mister Pasetti si laurearono campioni d’Italia, che la Spal non conquistava uno scudetto. Quel giorno Massimo Pedriali era in campo, e il destino ha voluto che fosse proprio lui a riportare il tricolore a Ferrara 36 anni dopo. E adesso l’allenatore si candida con forza a guidare lo stesso gruppo nel prossimo campionato Primavera. "È un sogno che si avvera – spiega il tecnico dell’under 18 –. Da ferrarese, vincere lo scudetto con la Spal prima da calciatore e poi da allenatore a 36 anni di distanza è il massimo. Confesso che dopo aver battuto la Roma abbiamo cominciato a crederci. Sapevamo che il Bologna era una grande squadra, ulteriormente rinforzata da giocatori della Primavera e da qualche ragazzo che ha addirittura esordito in serie A. Nel primo tempo siamo stati poco brillanti, abbiamo avvertito la pressione della partita. Ma all’intervallo ero sereno, sapevo che quella non era la vera Spal.

Ho detto ai ragazzi che se avessero cominciato a giocare come al solito, avremmo potuto vincere. Il gol all’inizio della ripresa ci ha sbloccato: da quel momento abbiamo iniziato a giocare con tranquillità, ed ero convinto che la rimonta poteva realizzarsi. Il sostegno della tifoseria è stato determinante: prima della partita avevo detto ai ragazzi che a Ferrara da 15 giorni si parlava solo di loro. Avevamo una grande opportunità, e ce la dovevamo giocare: non potevamo tornare a casa senza scudetto. La squadra era carica e compatta, consapevole della propria forza e qualità. Anche nelle difficoltà, siamo sempre riusciti ad uscirne alla grande, e così è stato anche in finale. La dedica? A mia moglie e mio figlio, che mi sono stati vicini in questi anni e mi hanno visto soffrire. Del resto, tante volte ho dato il massimo per effettuare una crescita, ma mi veniva sempre bloccata. E poi condivido la gioia per questo scudetto con tutto lo staff, che negli ultimi giorni ha fatto un lavoro più importante del mio, e con mister Mandelli con cui avevo iniziato questo percorso. E infine grazie a Catellani: mi ha dato fiducia, spero di averla ripagata con questa vittoria". L’eroe della finalissima col Bologna è stato senza dubbio Francesco Dell’Aquila, che con una fantastica doppietta ha ribaltato la situazione regalando il tricolore alla Spal. "È stata un’emozione indescrivibile – commenta l’attaccante ceduto lo scorso gennaio al Torino –. Molti di noi erano in campo un anno fa nelle fasi finali del campionato under 17. Meritavamo di vincere, ma andò male. Quest’anno il gruppo era forte, ci credevamo e siamo felici di avercela fatta. Era rimasto il rammarico di aver perso in maniera beffarda, e ci siamo riscattati. La finale? Nel primo tempo eravamo contratti, poco sereni. Nell’intervallo mister Pedriali ci ha parlato, ci siamo guardati negli occhi e siamo entrati in campo con un’altra mentalità. La dedica è per la mia famiglia, i compagni, allenatore, staff e società".

Stefano Manfredini