"Entella e Spal, il mio derby: può finire pari"

Francesco Conti è il doppio ex della sfida: "In Liguria ho chiuso la carriera e iniziato a fare l’osservatore. Devo molto a Superbi e Rosso"

"Entella e Spal, il mio derby: può finire pari"

"Entella e Spal, il mio derby: può finire pari"

La carriera di Francesco Conti – prima tra i pali e poi nei panni di osservatore – ha nella Spal e nella Virtus Entella due stelle polari che gli hanno cambiato la vita. Ferrara è la città dove è nato, cresciuto calcisticamente e tornato ricoprendo incarichi sempre più significativi nell’organigramma del settore giovanile (quest’anno è il responsabile scouting). Chiavari è invece il luogo nel quale ha terminato il percorso da calciatore professionista e iniziato a vedere il pallone da un altro punto di vista, grazie alla chiamata dei dirigenti che ancora oggi dirigono l’area tecnica della società ligure. "Devo molto alla Virtus Entella – spiega Conti –, perché sono stati Superbi e Rosso a chiamarmi per fare l’osservatore un paio d’anni dopo aver finito di giocare a livello professionistico. È con loro, che ancora oggi sono i responsabili dell’area tecnica, che ho cominciato a fare questo lavoro, inizialmente part-time e poi a tempo pieno con sempre maggiori responsabilità e soddisfazioni".

Aveva immaginato che questa sarebbe diventata la sua professione?

"Onestamente no, non pensavo di restare nel mondo del calcio. È avvenuto tutto in maniera abbastanza casuale: avevo fatto il corso da osservatore a Coverciano e sono stato contattato direttamente dall’Entella che aveva bisogno di un osservatore nel Nord-Est. Quell’esperienza mi ha fatto apprezzare questo ruolo, che poi è diventato sempre più importante a Ferrara al fianco dei vari Ludergnani, Catellani e De Gregorio".

Qual è il segreto della Virtus Entella?

"È un club che fa della propria dimensione familiare un punto di forza: il presidente Gozzi è al timone dal 2008 e ha portato la squadra dall’Eccellenza fino alla serie B praticamente con gli stessi dirigenti. Ci sono state annate straordinarie e altre negative, ma difficilmente a Chiavari certe figure vengono messe in discussione. Anche perché hanno scritto la storia della società. È una ricetta che funziona da tanti anni, ma penso che in un altro contesto non produrrebbe risultati altrettanto positivi". Non si può negare però che Spal e Virtus Entella siano tra le principali delusioni della stagione...

"Entrambe erano inizialmente nel lotto delle squadre candidate a lottare per le prime posizioni, invece hanno subito mostrato dei problemi. Se la Spal è stata costruita soprattutto nell’ultima fase di mercato, l’Entella partiva già da uno zoccolo duro di giocatori e lo stesso allenatore. La squadra era stata allestita con largo anticipo, ma i risultati non sono arrivati".

Con Gallo al posto di Volpe sulla panchina le cose sono migliorate, ma non abbastanza per fare il salto di qualità... "Vero, era finita clamorosamente in fondo alla classifica, poi con Gallo è risalita non è mai riuscita ad entrare stabilmente in zona playoff. Si tratta comunque di una squadra di valore, che concede poco ma fatica tantissimo a creare occasioni e andare in rete. Soprattutto con gli attaccanti, ed è questo il problema principale di questo campionato".

Molti pensano che a Chiavari finirà 0-0 come all’andata, cosa ne pensa?

"Effettivamente i numeri di entrambe le squadre portano a pensare a una gara equilibrata e con poche emozioni, come all’andata. Magari però stavolta le cose andranno diversamente, chissà! Alcune persone vicine alla società ligure che continuo a sentire mi dicono che anche se i playoff sono ancora teoricamente possibili, l’obiettivo della squadra di Gallo sia quello di chiudere prima possibile il discorso salvezza e iniziare a programmare la prossima stagione, si spera meno travagliata. Per l’Entella e soprattutto per la Spal".

Stefano Manfredini

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