ANDREA BONZI
Editoriale
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Bologna, serve uno scatto su mobilità e parcheggi

Il meteo, l’unica incognita turistica di questo lungo ponte del Primo Maggio. Già, perché sulla capacità di accoglienza degli operatori bolognesi e sulla bontà di una cucina tradizionale che tanti ci invidiano, dubbi non ce ne sono. La nostra città, lo certificava anche una ricerca nazionale pubblicata giorni fa, è più o meno stabilmente tra le prime dieci mete scelte dagli stranieri. Basta un giro in piazza Maggiore per capirlo, ci si trova in una babele di lingue: tedeschi, francesi, anglofoni, ma anche giapponesi, cinesi e dall’Est Europa. Forse anche dai Paesi arabi.

Attratti, per la maggior parte, dal buon cibo, oltre che dal carico di storia che Bologna si porta sulle spalle. Chiedetelo ai residenti: anche solo 10-15 anni fa non era così. Il ’figurone’ che sta facendo la squadra di Thiago Motta in serie A, proiettata verso l’Europa, è solo la ciliegina sulla torta capace di aumentare la nostra attrattività. Tutto bene, dunque? Se l’overtourism modello Venezia – l’esperimento di pagare il ticket è partito pochi giorni fa nel capoluogo lagunare – è, per fortuna, ancora lontano, di sicuro un afflusso così incrementato mette a nudo alcuni limiti. La mobilità è il primo. Se è vero che i turisti restano concentrati in centro, una città ingolfata dai cantieri e con posti auto che si restringono di giorno in giorno, non è proprio un grande biglietto da visita. A differenza di altre città emiliane, Bologna manca di parcheggi attestati a ridosso delle porte: quelli ’storici’ come piazza VIII Agosto risultano pieni sempre più spesso, anche nei giorni feriali. Il servizio di bus è stato penalizzato dai limiti di Città 30 (con tanto di malumori tra gli autisti) e la carenza di taxi in determinate situazioni è palese. L’esempio classico è il viaggiatore che arriva di notte all’aeroporto (anche questo gravato, in queste settimane, da un cantiere che rallenta le operazioni): è costretto, spesso, ad attendere anche un’ora per un’auto che lo porti all’hotel. Un disagio pesante, che ora il Comune cerca di correggere con un piano ad hoc su nuovi turni e licenze. Il bando è in arrivo. Basterà? Di sicuro, visti i dubbi espressi dalla categoria, il Comune dovrà essere attento ad evitare l’ennesimo braccio di ferro che risulterebbe improduttivo.