"Sono friulano, gente tosta che quando vuole raggiungere una cosa fa di tutto per ottenerla». "A Ferrara sto bene, mi piace molto visitarla. Il futuro? E’ presto, decideremo a bocce ferme»

"A Cosenza sono stato tre anni e mezzo ed è quasi una seconda casa, ma qui mi trovo benissimo".

"A Ferrara sto bene, mi piace molto visitarla. Il futuro? E’ presto, decideremo a bocce ferme"

"A Ferrara sto bene, mi piace molto visitarla. Il futuro? E’ presto, decideremo a bocce ferme"

Quando lo scorso gennaio Massimo Zilli si è trasferito a Ferrara, come ogni giocatore che cambia città si è guardato attorno alla ricerca di una casa. Il 21enne proveniente dal Cosenza però si è trovato talmente bene nel convitto di via Giuseppe Fabbri che non se n’è più andato. Assieme a lui, oltre a diversi ragazzi del vivaio, vivono a Casa Spal alcuni giovani della prima squadra: da Orfei a Breit passando per Rao e Saiani.

"Poche società in Italia possono contare su un convitto del genere – assicura –. E credetemi, è davvero importante avere una struttura di questo tipo. Personalmente qui sto benissimo: ho 21 anni, mi trovo bene coi ragazzi e mi piace passare del tempo con loro. Anche alla Lazio mi è capitato di vivere in un convitto, ma quello del centro sportivo di Formello è riservato alla selezione Primavera mentre quello della Spal coinvolge tutto il vivaio. Inizialmente confesso di aver pensato di cercare una casa, poi però mi sono trovato a mio agio, ho chiesto se ci fosse la possibilità di rimanere ed eccomi qua.

Naturalmente la mia giornata tipo è diversa da quella dei ragazzi delle giovanili: meno regole, meno orari, più libertà. Ma pranzo e cena vengono servite in fasce orarie precise, ed è giusto così. Ferrara? Mi piace un sacco, è una bella città, molto tranquilla che ho già avuto modo di visitare e girare.

Le mie origini? Sono friulano: quella delle mie parti è gente quadrata, che quando si mette in testa una cosa fa di tutto per raggiungerla".

Zilli è arrivato dal Cosenza in prestito con diritto di riscatto, ma al momento proprio non vuole sbilanciarsi sul suo futuro. "Non dico nulla, anche perché sinceramente non so nulla – ammette –. Decideranno le società a bocce ferme: di sicuro a Cosenza sono stato tre anni e mezzo, quella è una è una seconda casa. A Ferrara invece sono arrivato da poco, ma sto benissimo: vedremo cosa mi riserverà il futuro".

s.m.

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