Zilli: "I conti dopo Olbia, ora giochiamocela"

L’attaccante spallino sul finale di stagione: "La doppietta col Gubbio e la standing ovation del Mazza tra i miei ricordi più belli"

Zilli: "I conti dopo Olbia, ora giochiamocela"

Zilli: "I conti dopo Olbia, ora giochiamocela"

Raramente un centravanti che segna due gol in quasi tre mesi riesce riscuotere tanti consensi come quelli ottenuti da Massimo Zilli nel suo primo periodo in biancazzurro. La doppietta al Gubbio è ancora nella mente dei tifosi spallini, che dell’attaccante cresciuto nella Lazio però apprezzano soprattutto la generosità, la determinazione e certe caratteristiche da numero 9 vecchio stampo che da queste parti non si vedevano da tempo. "Quando sono arrivato a Ferrara, la situazione era molto complicata – ricorda l’attaccante –. C’erano aspettative e pressioni, ma avevo le idee chiare: a prescindere dai gol mi sono posto l’obiettivo di dare una mano ai compagni in ogni fase di gioco, anche soltanto tenendo palla per fare salire la squadra".

Le prime settimane però sono state da incubo, giusto?

"In realtà non avevamo giocato così male, ma contro Perugia, Juventus Next Gen e Lucchese sono arrivate tre sconfitte: diciamo che poteva andare meglio". Poi è tornato mister Di Carlo... "Per me è stata una novità assoluta, perché non ero alla Spal all’inizio della stagione. Ci ha compattato a livello di gruppo: ha portato serenità e sistemato la squadra tatticamente, ma soprattutto ci siamo ripresi a livello mentale".

Quanto hanno pesato i nuovi acquisti nelle scelte dell’allenatore?

"Ha trovato una squadra completamente diversa da quella che aveva lasciato, basti pensare che sono arrivate alcune punte, ma anche gente come Edera, Buchel, Bassoli, Nador e Galeotti. Il nuovo assetto è figlio anche delle caratteristiche dei giocatori in organico".

Lei come si trova con questo modulo?

"Dico la verità, mi trovo bene anche agendo da unica punta: in passato ci ho giocato tanto. Ma con un attaccante al mio fianco mi trovo a mio agio, inoltre le mie caratteristiche si abbinano a tutte le altre punte: sono il classico centravanti boa".

Cosa si prova a giocare in tandem con Antenucci?

"Mirco è un campione, un giocatore di livello superiore a prescindere dall’età. Ha qualità e visione di gioco, ti manda in porta con un passaggio: è un attaccante eccezionale".

Ha impiegato 12 partite per sbloccarsi, come ha passato quei mesi?

"C’era tanta frustrazione, perché le prestazioni c’erano state, il sacrificio non manca mai, però non riuscire a fare gol era un grosso fastidio. Col Gubbio poi finalmente è arrivata quella doppietta, è stata una liberazione. Quella giornata, con la standing ovation del Mazza è stata una delle più belle in assoluto della mia breve carriera".

Che effetto le ha fatto il pubblico spallino?

"Mi ha impressionato l’amore per la Spal dei tifosi, che hanno macinato chilometri per seguirci anche in trasferta nonostante un campionato difficile: per noi è un grande orgoglio averli al nostro fianco".

In questi mesi la fortuna non è stata dalla sua parte...

"Tanti compagni sono stati più sfortunati di me, ma la buona sorte non mi ha assistito. Ero reduce da un periodo in cui non giocavo molto: dovevo recuperare la condizione, però quando iniziavo a ingranare ne capitava sempre una, prima un problema alla caviglia poi una botta alla testa: ora finalmente sto bene".

E ora che obiettivo vi siete posti all’interno dello spogliatoio?

"L’importante era fare bottino pieno nelle gare precedenti. Ora ce la vogliamo giocare al massimo: dopo Olbia faremo i conti".

Stefano Manfredini

Continua a leggere tutte le notizie di sport su