Meldola (Forlì), 14 settembre 2011 - NON ce l’ha fatta don Fabio Giacometti. Il prete è morto poco dopo le 3 dell’altra notte nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena a 44 anni. A sconfiggere la sua vitalità un ‘brutto male’, termine con il quale si crede di esorcizzare un destino balordo. Che purtroppo non risparmia nemmeno una persona di poco più di 40 anni.

ERA un prete di strada don Fabio. Uno di quelli che non hanno paura di sporcarsi le mani, di sopportare magari qualche presa in giro pur di avvicinare giovani ed emarginati, di tutte le nazionalità. Volto rubicondo, una fisicità che abbatteva ogni barriera ed un modo di fare che non lasciava indifferenti. «Di lui — racconta don Mauro Petrini, parroco della Comunità cristiana meldolese — ricordo la gioia nel fare le cose. Era una persona solare, a volte un po’ ingenuo, con un’attenzione particolare verso coloro che vivevano ai margini, in particolare gli stranieri. Ricordo poi la generosità nello spendersi e nel fare le cose».

SEGUIVA soprattutto i giovani problematici don Fabio, accompagnandoli il sabato sera, con un pulmino, al cinema o a mangiare una pizza. Tra le attività che incoraggiava i ragazzi a praticare c’era lo sport. Grazie a lui era nata una squadra dell’oratorio composta da italiani e stranieri. Operato una prima volta il 1° luglio, don Fabio, dopo aver passato un periodo di convalescenza in Seminario a Forlì, era tornato sotto i ferri il 4 di agosto. Le sue condizioni si erano però aggravate con il passare delle settimane.

DOMENICA scorsa nella chiesa di San Nicolò si era tenuta una veglia di preghiera alla quale hanno partecipato diversi componenti della Comunità cristina. Marchigiano di origine, a Forlì da quando aveva tre anni, don Fabio era entrato in seminario dopo i 30 anni. A Meldola era arrivato nel 2006 integrandosi in fretta nella comunità. Per due anni diacono, venne ordinato prete l’11 ottobre 2008 del Duomo di Forlì. Era ufficialmente ‘collaboratore parrocchiale della Comunità cristiana meldolese’. Dal pomeriggio di ieri la sua salma si trova nella camera ardente all’Istituzione ai servizi sociali ‘Davide Drudi’. Ci resterà anche oggi per consentire la visita dei meldolesi. In serata (inizio previsto alle 20.30) nella chiesa di San Nicolò, ci sarà una veglia di preghiera.

LA SALMA arriverà domani mattina a San Nicolò; i funerali si svolgeranno domani alle 17 in piazza Felice Orsini, con tanto di palco e sedie per permettere al maggior numero possibile di persone di partecipare alle esequie. A presiedere la santa messa sarà il vescovo, monsignor Lino Pizzi. Al termine del rito funebre la salma verrà tumulata nel cimitero di Bussecchio. Don Fabio lascia la madre e la sorella Marina. Il padre era scomparso, anche lui di tumore, all’età di 56 anni.