MARCO BILANCIONI
Cronaca

Allarme profughi minori, sindaco Forlì: "Non c’è posto per tutti"

Gian Luca Zattini affronta la questione dei migranti e dell'accoglienza: “Difficoltà ormai insormontabili”

Nel tondo il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini

Nel tondo il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini

Forlì, 22 agosto 2023 – Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì, da più parti si alzano polemiche sui migranti. Com’è la situazione in città?

"Il problema riguarda i minori non accompagnati e iniziamo ad avere difficoltà insormontabili sul fronte dell’accoglienza".

Addirittura insormontabili?

"È giusto dirlo prima. A breve potremmo trovarci in una situazione davvero spiacevole. Da ora in poi può diventare un rischio di natura sociale. Semplicemente: quando è troppo, è troppo".

Il tema è da sempre politicamente minato.

"Come dico spesso: sono una parte dello Stato e sto dalla parte dello Stato. Ciascuno deve fare la sua parte per attenuare l’emergenza. Ma l’immigrazione è un tema troppo complesso per ridurlo a slogan".

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Chi è che cade in questo errore, scusi?

"Era sbagliato parlare dei blocchi navali, così come lo è evocare l’accoglienza per tutti: non è possibile, entrambi gli slogan non hanno pagato".

Lei è contrario all’accoglienza dei profughi?

"Non è così. Vorrei che i migranti avessero una vera dignità e reali possibilità di integrazione, con un’accoglienza degna di questo nome. Non possiamo trattarli come pacchi postali e abbandonarli in strada. Questi obiettivi si scontrano però con le effettive possibilità degli enti locali. Guardi che ormai lo dicono anche i sindaci di sinistra...".

Ma magari lo dicono perché, adesso, sollevano una polemica contro il Governo retto dal centrodestra e da Giorgia Meloni. No?

"Capisco che possa esserci anche questo e dobbiamo metterlo in conto. Ma quando ci siamo riuniti venerdì, insieme alla Regione, con i sindaci dei capoluoghi da Piacenza a Rimini, si diceva tutti le stesse cose".

Un segno di maturità nel dibattito?

"Per fare una battuta: se ascoltiamo le varie voci a occhi chiusi, non capiamo più chi è di destra e chi è di sinistra, almeno stando alle posizioni di qualche anno fa. Mi pare che anche i sindaci del Pd, e ce ne sono di importanti, abbiano preso coscienza della situazione abbandonando gli slogan. Segnalo però un problema".

Quale?

"Le regioni a guida del centrosinistra non hanno firmato la richiesta di stato d’emergenza legato all’immigrazione. Magari il protocollo non era il massimo... ma, come si dice in Romagna, ‘piuttosto che niente era meglio piuttosto’".

È un errore così grave, secondo lei?

"Non possiamo nemmeno sederci a incontrare il commissario straordinario per l’emergenza immigrazione Valerio Valenti. La Regione non è stata lungimirante. Le polemiche di Bonaccini contro la Meloni non stanno portando a niente, si lavori piuttosto per limitare l’emergenza".

Il problema è adesso. Cosa farete?

"Ci ritroveremo a breve, con la Regione e gli altri capoluoghi. Il tavolo tra di noi sarà permanente. Ma occorre fare in fretta, non so quanto potremo andare avanti così: non possiamo continuare ad accogliere".

Qual è il suo timore?

"Il carico sui nostri servizi sociali, che già seguono le famiglie alluvionate. E credo che la stessa situazione riguardi i comuni di Cesena, Ravenna e Faenza. E poi penso ad altre situazioni internazionali come l’Ucraina, dove il perdurare del conflitto potrebbe portare qui ancora altri profughi. Quanto potremo durare?".

In questa situazione delicata nel rapporto tra Governo ed enti locali, a Forlì manca ancora il successore del prefetto Antonio Corona, che ha lasciato il 1° agosto.

"Non sappiamo ancora chi arriverà. Credo che potrà essere nominato a inizio settembre".