Ieri mattina all’Istituto Aeronautico ‘Francesco Baracca’ il silenzio parlava più di mille parole. I cancelli, di solito spalancati a segnare l’inizio di una nuova giornata tra lezioni e routine, sono rimasti chiusi. Come a voler proteggere un luogo ferito, trattenendo fuori il rumore del mondo, anche se il luogo del terribile fatto è altrove e l’istituto forlivese non c’entra con quanto avvenuto.
L’aggressione subita lunedì da un 15enne, studente dell’istituto forlivese e residente nel convitto dell’Agrario a Cesena, è stato però un terremoto alla vigilia dalle vacanze di Pasqua. Una violenza esplosa per ragioni legate allo spaccio di droga leggera. In posto a scuola è rimasto vuoto, col giovane che è stato operato per le ferite alla mano e al volto inferte da due coetanei armati di lame.
"Oggi il mio compito è stare vicina ai miei ragazzi", ha dichiarato la dirigente scolastica Maura Bernabei dopo essere stata contatta dal Carlino. Parole misurate che lasciano trasparire tutto il peso di una responsabilità sentita. Nessuna retorica, solo la presenza: quella di chi sa che, di fronte alla paura e allo smarrimento, servono ascolto e vicinanza prima di tutto.
L’Istituto sta valutando se attivare il supporto psicologico nella classe frequentata dal 15enne e la possibilità di incontrare i genitori degli alunni che vivono nel convitto a Cesena. Tra studenti e docenti si respira un clima di incredulità. La scuola, che ogni giorno accompagna i ragazzi nel loro percorso di crescita, ora si raccoglie nel silenzio, per offrire protezione e ascolto.