Erika Bravi scomparsa, si batte la pista dei soldi: la polizia pressa decine di testi

Sulla 45enne forlivese, madre di due figli svanita nel nulla il 25 luglio a Marsiglia i detective della gendarmeria francese vogliono fare luce su una cifra incassata dalla donna per una causa di lavoro

Erika Bravi

Erika Bravi

Forlì, 12 agosto 2023 – Diciannove giorni oggi. Di Erika Bravi niente, a parte il silenzio. "Qui a Marsiglia già venti minuti sono pericolosamente troppi per non dare notizie di sé", mugugna Jean Gabin nel ‘Porto Proibito’ a Martine, alla ricerca di sua sorella, sparita nelle spire travagliate d’una città sudista d’un Paese del nord. Port du désir. Cioè Marsiglia: dove nessuno parla di Erika. Nessuno ne scrive. Per i media transalpini la storia non esiste. E la polizia che fa sulla scomparsa della forlivese di 45 anni svanita nel nulla il 25 luglio dal terzo arrondissement delle Bocche del Rodano?

“Indaga, ci dice”, informa Maria Gaia Pensieri, criminologa, presidente del ’Comitato scientifico persone scomparse’, organizzazione sorta per dare supporto professionale e logistico ai famigliari di chi (fisicamente) si smarrisce nelle frange della quotidianità.

Alcune fonti però sostengono che una pista c’è. Ed è quella dei soldi. All’Hotel de Police di Marsiglia i detective della Préfecture des Bouches-du-Rhône stanno pressando decine di testimoni. Alcuni informati. Altri smemorati. Frammenti di frasi, particelle di omissioni, che avrebbero convinto i poliziotti che la traccia giusta la marca la grana. Ossia: Erika qualche mese fa aveva incassato una cifra (non si sa quanto) dal suo ex principale. Una causa di lavoro. Dov’è finito quel denaro? Gli agenti spigolano tra i conti correnti. E fanno le pulci ai tabulati telefonici. E tutto riporta al 25 luglio. E alla notte del 26. Con chi ha parlato Erika? (oltre ai genitori, chiamati nel primo pomeriggio del 25). E in che punto esatto della città si trovava?

“Noi cerchiamo ogni giorno di avere riscontri dalla polizia francese, ma da qui è quasi impossibile", rimarca Maria Gaia Pensieri. Per questo entro breve dall’Italia partirà un detective italiano in rotta verso la gigantesca casbah multiculturale del Mediterraneo settentrionale. "Vogliamo dare un ausilio tecnico e cercare di avere informazioni di prima mano, anche interfacciandoci col Consolato italiano, che è sempre molto disponibile".

Intanto però a Forlì mamma Rita e papà Zelio sono strozzati dall’angoscia. "Non può avere abbandonato volontariamente i suoi figli" disse Rita dopo la scomparsa. Uno di 18 e uno di 12: sono i figli di Erika. Che adesso sono in Marocco con l’ex marito, rientrato in patria coi ragazzi subito dopo la scomparsa della donna. "Perché andare via così?" è il quesito di Rita. Risposta, nessuna. Neanche dalle arse strade di Marsiglia. Scarne e traboccanti. "Ha mezzo milione di abitanti ma sembra che ce siano miliardi, o nessuno" diceva Montale della grande casbah, cuna del noir e del poliziottesco alla Borsalino. "In un posto così sparire è molto più complicato" ripete Jean Gabin.