Omicidio Severi. Il fratello Cesare:: "Franco colpito al naso in una lite con Daniele"

Sulle scarpe dell’imputato una macchiolina di sangue: se fosse attribuito alla vittima, potrebbe essere precedente al delitto. Il 47enne: "Imputato colpevole? Non lo so, voglio solo dire la verità".

Omicidio Severi. Il fratello Cesare:: "Franco colpito al naso in una lite con Daniele"

Omicidio Severi. Il fratello Cesare:: "Franco colpito al naso in una lite con Daniele"

"Sento di dover raccontare questo episodio, perché è la verità. Io c’ero. Ho vissuto con mio fratello Franco Severi". A contattare il Carlino è Cesare Severi, 47 anni, uno dei cinque fratelli di Franco, l’agricoltore 53enne trovato decapitato nel territorio di Civitella, oltre un anno fa. Ed è anche uno dei fratelli di Daniele, 64enne autista di ambulanze in pensione, unico imputato nel processo per omicidio. Cesare è stato per tre anni lassù, a Ca’ Seggio, il luogo impervio che ha fatto da cornice al delitto, dal 2015 al 2018. Circa quattro anni prima della morte di Franco. Del resto, nell’ottica dell’accusa, il movente dell’omicidio sarebbero le numerose controversie economiche tra Daniele e il resto della famiglia, episodi che affondano le radici nel passato.

Cesare Severi, come gli altri fratelli e sorelle, si è costituito parte civile nel processo. Dovrebbe essere sentito anche lui in Corte d’Assise (il primo a parlare sarà, nella prossima udienza, il fratello Romano). C’è un episodio che gli torna in mente. E che vuole raccontare senza saltare alle conclusioni: "Io non so se Daniele è colpevole o innocente. So che voglio dire la verità". Non è un mistero che tra la vittima e l’imputato non ci fossero buoni rapporti. Anzi. "Ho assistito a una colluttazione tra di loro". Quando? "Non ricordo più esattamente. Ma il fatto, quello lo ricordo bene".

Nel racconto di Cesare, il 64enne sale a Ca’ Seggio, incontra Franco, i due vengono alle mani, poi si allontanano, scambiandosi probabilmente male parole. "Ricordo che, dopo, mio fratello Franco si toccava il naso con un fazzoletto". Ecco il punto: nella colluttazione, avvenuta anni prima dell’omicidio, Franco potrebbe essere stato colpito al naso da Daniele. Sanguinava? Cesare si limita a dire che il fratello si tamponava la parte colpita.

Perché questo dettaglio potrebbe avere un certo interesse nel processo? Da un lato conferma i pessimi rapporti tra la vittima e l’imputato. Dall’altro potrebbe essere una possibile risposta, o quanto meno insinuare il dubbio, in merito a uno degli elementi emersi durante l’indagine. Quando i carabinieri, alla fine di giugno 2022, sequestrarono le scarpe dell’ex autista del 118, trovarono poi una piccola goccia di sangue all’altezza del tallone. Sangue di cui ancora, ufficialmente, non è stata svelata la provenienza.

Era di Franco? A Ca’ Seggio non sono state trovate tracce ematiche. Potrebbe essere finita lì quando è stato decapitato? Se così fosse, sarebbe un elemento importante per l’accusa. La difesa, per ora, insiste sul fatto che, se anche fosse di Franco, quella gocciolina non sarebbe databile, dunque non collegabile al delitto (avvenuto forse il 21 giugno 2022). Il fratello Cesare sembra dire che quella traccia potrebbe avere un’altra origine: quella colluttazione lontana nel tempo. Per quello, forse, Franco dovette premere un fazzoletto sul naso.

Con questa testimonianza, Cesare vorrebbe scagionare Daniele? "Non è per questo che parlo. Voglio solo dire la verità. Spero di farlo anche al processo".

Marco Bilancioni