Boom dimissioni volontarie, fuga dal lavoro per 16mila a Forlì Cesena: +11,6%

L’indagine: rispetto al 2018 il balzo sfiora addirittura il 40 per cento. Più della metà riguarda rapporti a tempo indeterminato

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Forlì Cesena, 19 agosto 2023 – Continua anche nella provincia di Forlì-Cesena l’esodo volontario dal mondo del lavoro, fenomeno che di recente, nel post-covid, ha interessato un po’ tutta l’Italia, ma nel primo trimestre del 2023 il fenomeno nella nostra area sembra un attimo attenuarsi. Il termine ’grandi dimissioni’ è comparso per la prima volta nell’autunno del 2021, mentre il mondo era ancora alle prese con gli effetti della pandemia: dapprima negli Stati Uniti. Poi in altri Paesi occidentali è cresciuto in maniera esponenziale il fenomeno delle dimissioni volontarie e immediate dal lavoro, in molti casi anche senza avere un’alternativa economica e proifessionale a portata di mano.

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A prescindere dalle cause, il numero totale dei dimissionari in provincia di Forlì-Cesena è stato di 16mila 559 nell’arco dell’intero 2022, vale a dire il 24,3% delle cessazioni del totale dei rapporti (68.182), con una crescita, rispetto al 2021, dell’11,6%. L’elaborazione della Camera di commercio, su dati Inps, indica che nel medio periodo si assiste a un incremento ben maggiore: +39,5%, infatti, rispetto invece al 2018.

Tale crescita, interrotta solo nell’anno di inizio della pandemia, ha portato a un aumento dell’incidenza delle dimissioni di 6,4 punti percentuali: dal 17,9% del 2018 al 24,3% del 2022. Il fine contratto, che rimane comunque il principale motivo di cessazione, vede invece calare la relativa incidenza di 6,6 punti (dal 70,9% del 2018 al 64,3% del 2022).

Il 53% delle dimissioni si riferisce ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato, il 21% a rapporti a termine, il 10,3% a situazioni di apprendistato, il 7,1% alla somministrazione, il 5,5% al lavoro stagionale e il 3,1% al lavoro intermittente. Riguardo al genere, il 58,7% dei lavoratori dimissionari è di sesso maschile (quindi il 41,3% è femminile), mentre, per ciò che concerne l’età di chi lascia la propria professione volontariamente, il 30,6% rientra nella fascia fino a 29 anni, il 47,2% in quella 30-50 anni e il 22,2% appartiene a quella oltre i 51 anni.

Come accennato all’inizio, nel primo trimestre del 2023, rispetto a gennaio-marzo 2022, si assiste, invece, a un calo delle dimissioni, diminuzione pari all’1,4% (dalle 3.812 del 1° trimestre 2022 alle 3.758 dei primi tre mesi del 2023).

Gli stessi numeri emergono da un dossier su questo fenomeno sviluppato e reso noto nei giorni scorsi dalla Cisl regionale. Nello studio elaborato dall’organizzazione sindacale si legge che l’anno passato nell’intero territorio romagnolo ben 46mila 300 lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi quelli domestici e gli operai agricoli) hanno scelto di abbandonare il proprio posto di lavoro: in termini percentuali, parliamo di un +49.95% di dimissionari rispetto alla media degli anni precedenti.

Si conferma poi che il primo trimestre del 2023 sembra registrare una lieve inversione di tendenza, con una flessione del fenomeno pari al 5% rispetto al primo trimestre 2022 in tutta la Romagna.