UGO BENTIVOGLI
Sport

Exploit di Ceccarelli. Va ai Mondiali di Ironman

Il triathleta si è qualificato col 9° posto negli Usa a Lake Placid: "Gara durissima"

Il 37enne forlivese Mattia Ceccarelli

Il 37enne forlivese Mattia Ceccarelli

Ancora un’impresa per il triatleta forlivese Mattia Ceccarelli, specializzato nell’Ironman e nel mezzo Ironman. Infatti, grazie al 9º posto nella gara di domenica scorsa negli Stati Uniti, a Lake Placid, ha ottenuto oltre a un fantastico risultato anche la qualifica – per la prima volta – al Campionato mondiale professionistico di Ironman che si terrà a Nizza il 14 settembre e nel quale rappresenterà quindi l’Italia.

Classe ’88 e nativo di San Lorenzo in Noceto, Ceccarelli dal 2020 è tesserato per il team faentino Overcome ed è allenato da Gianni Lacerenza e Simone Diamantini. La gara in terra americana è stata vinta dall’atleta di casa Matthew Marquardt, che ha chiuso la sua fatica in 7 ore 50’08“ davanti al danese Hogenhaug (7.56’16’’) e all’altro statunitense Foley (7.57’13’’).

Ceccarelli, invece, ha concluso la gara in 8 ore 13’19’’: più nel dettaglio ha percorso i 3,8 chilometri di nuovo in 49’ 25’’, i 180 chilometri in bicicletta, con 2300 di dislivello in 4 ore 31’ 15’’ e ha chiuso la maratona finale (peraltro con un dislivello di 350 metri) dell’ironman in 2 ore 46’ 44’’. Nel 2022 il forlivese si era qualificato per il Mondiale di Mezzo Ironman, svoltosi a St. George nello Utah classificandosi poi 20º.

"È stata una gara strana, dura come non mai – racconta lo stesso Ceccarelli –. Il nuoto è andato liscio, tranquillo: nessuno voleva prendere veramente la testa e tirare e infatti è stato lento per le nostre abitudini. Nonostante la pioggia incessante, in bici ho ottenuto la mia migliore prestazione in un Ironman, ma dopo 60 chilometri quasi sempre da solo è arrivato il treno dei più forti: il ritmo era insostenibile e ho deciso di sfilarmi e andare del mio passo, anche se non so se col senno di poi sia stata la scelta giusta, perché a quel punto ho fatto più di 100 chilometri tutti in solitaria e gli ultimi 20 sono stati molto difficili".

Non è stata facile neppure la frazione di corsa: "Sapevo di avere un buon fondo, dovevo solo cercare di non partire forte e tenere il mio ritmo: a quel punto sapevo di gareggiare per la slot e grazie alle indicazioni a bordo strada. Sono riuscito a gestire bene tutta la corsa, a parte gli ultimi 5 chilometri, ma ho visto che quello era un male comune".

Ovviamente c’è felicità per l’obiettivo raggiunto, la prima partecipazione al campionato del mondo: "Ce l’ho fatta, o meglio, ce l’abbiamo fatta io e il mio team. Non è mai stata un’ossessione, non ho mai inseguito la slot ad ogni costo e le gare che ho sempre scelto di disputare lo dimostrano. Però devo dire che è sempre stato un piccolo neo non esserci riuscito. Ora finalmente questa casella è stata spuntata e a Nizza non andrò solo per guardare gli altri, questo è poco ma sicuro".

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