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Cronaca

Legionella nei container scolastici: ordinanza del sindaco per la sicurezza

Presenza di Legionella nei bagni dei container scolastici: sospeso l'uso dell'acqua calda e avviata la disinfezione.

Presenza di Legionella nei bagni dei container scolastici: sospeso l'uso dell'acqua calda e avviata la disinfezione.

Presenza di Legionella nei bagni dei container scolastici: sospeso l'uso dell'acqua calda e avviata la disinfezione.

Legionella nell’acqua dei rubinetti dei bagni esterni a servizio dei quattro container che, ormai dal periodo del Covid, ospitano in via Guicciardini altrettante classi del polo liceale: tre dello scientifico e una delle scienze umane.

Dopo che le analisi compiute nei giorni scorsi da Arpae hanno accertato la presenza in "significativa quantità" del batterio responsabile della legionellosi, malattia a carico dell’apparato respiratorio che può evolvere verso forme di polmonite grave, su indicazione dell’Ausl il sindaco Marco Panieri ha emanato un’ordinanza ad hoc.

In particolare, tra le altre cose è stata disposta la sospensione dell’uso di acqua calda sanitaria nei bagni in questione, la disinfezione dell’impianto e la sostituzione dei terminali risultati positivi.

"Tempestivamente è stato disposto il divieto di utilizzo dei servizi igienici presso i moduli esterni – spiega il dirigente scolastico, Paolo Nardiello – ed è stato attivato un coordinamento tra tutte le figure coinvolte nella gestione dell’emergenza per sanare in tempi brevi i disagi legati all’utilizzo dei bagni della sede centrale. Lunedì mattina (domani, ndr) avremo l’intervento della ditta incaricata di ripristinare la piena funzionalità dei servizi igienici. Ho immediatamente attivato un dialogo con i docenti, le famiglie e gli studenti delle aule prefabbricate per giustificare le misure adottate e per assicurare che le evidenze di laboratorio e i rilievi tecnici degli operatori Ausl garantiscono che sono ambienti di apprendimento assolutamente funzionali".

Proprio su quest’ultimo aspetto si concentrano infatti le contestazioni degli studenti e delle loro famiglie. Una mamma ha scritto al Carlino per segnalare una lunga serie di problemi per gli alunni che fanno lezione nei container. "Il riscaldamento è spesso rotto o troppo alto senza possibilità di regolare la temperatura", protesta la signora. Che punta il dito anche contro il ricircolo dell’aria ("Da verificare e mantenere puliti i filtri, è alto il tasso di influenze e si sono verificate cinque polmoniti batteriche in una sola classe"), il vicino cantiere per la nuova palestra delle Valsalva ("Le polveri che respirano sono state considerate?") e più in generale sulla natura stessa dei prefabbricati.

"Le ultime file non vedono la lavagna e non sentono i professori – aggiunge –. I ‘muri’ talmente sottili che spesso le classi si disturbano tra di loro. Questi container sono nati nel periodo Covid per distanziare i ragazzi, che oggi si sentono come ‘sfollati’. La soluzione temporanea è diventata permanente, con evidenti limiti di gestione strutturale".

La replica di Nardiello: "Negli ultimi cinque anni la popolazione studentesca del polo liceale è cresciuta di 250 unità. Se non avessi avuto la possibilità di utilizzare i moduli esterni, almeno 120 studenti e famiglie non avrebbero potuto conoscere e apprezzare la nostra offerta di istruzione. Ritengo pertanto provvidenziale la presenza dei moduli esterni, anche in funzione delle numerose attività di ampliamento dell’offerta formativa durante il periodo estivo".