NICHOLAS MASETTI
Cronaca

L’ultima notte di Ayrton Senna "Qui è un pellegrinaggio, nella stanza 200 è tutto come 30 anni fa"

Stessa scrivania, stesso armadio di legno chiaro, stesso letto. L’albergatrice: "Era una persona gentile, si preoccupava degli altri"

Luisa Tosoni mostra la camera dove Senna dormì l'ultima notte prima del tragico incidente

Luisa Tosoni mostra la camera dove Senna dormì l'ultima notte prima del tragico incidente

Castel San Pietro (Bologna), 1 maggio 2024 – I mobili sono gli stessi di 30 anni fa. La scrivania è sulla sinistra. Vicino c’è una lampada, poco più in là il portavaligie e l’armadio in legno chiaro. Al centro, sorvegliato da un quadro, quel letto dove Ayrton Senna dormì la sua ultima notte.

Era il 30 aprile del 1994. Stanza 200, secondo piano dell’Hotel Castello di Castel San Pietro, in provincia di Bologna.

Cinque minuti di elicottero ed ecco l’Autodromo di Imola. A quei tempi una consuetudine per i piloti. Così tanto che "il signor Senna", ripete con rispetto e affetto la titolare Luisa Tosoni, si affeziona all’albergo. Dal 1989, anno di apertura della struttura, a quel maledetto weekend di 30 anni fa dove Senna morì in pista.

"Una persona semplice, sempre a modo ed educata. Ogni volta che arrivava dava la mano. Chiedeva sempre come stavamo io e mio marito Valentino Tosoni, se avessimo ricevuto o meno i biglietti per le prove e le gare", racconta Luisa. In una bacheca in vetro ci sono i cimeli regalati dai fan di Senna che dal 1994 fanno avanti e indietro da ogni parte del mondo per omaggiarlo.

Il viso di Ayrton è impresso nelle etichette del vino, su un vinile, nelle copertine dei libri. Dalla reception Luisa estrae un maxi diario. Nelle pagine ci sono poesie, testi, lettere e messaggi scritti in tutte le lingue. Inglese, portoghese, spagnolo, francese, tedesco, giapponese. "Chissà, un giorno con tutte queste dediche potrei farci un libro", racconta Luisa.

Quella devozione che dimostrava ogni anno un’amica francese del pilota. "Dal 1995 al 2022 nella camera 200, il 30 aprile, ci ha sempre dormito lei. Prenotava in anticipo e metteva il quadro del signor Senna sulla scrivania". Un rituale che rispettano anche cinque tifosi maltesi. Alle 11 sono pronti a visitare quella stanza che ha fatto storia. E dire che il pilota "non l’ha mai scelta, non chiedeva. In questa suite era la prima volta che ci dormiva", prosegue Luisa.

Poi, quel retroscena di quattro anni prima, raccontato tra le lacrime: "Ero incinta del mio primo figlio ed eravamo stati a parlare tutti insieme fino a tarda serata. Poi, mi si ruppero la acque. Il giorno del Gran Premio, dopo la gara, il signor Senna si congratulò con mio marito per la nascita di nostro figlio. Quando Valentino arrivò in ospedale aveva con sè un mazzo di fiori stupendo. ’Sei esagerato’, gli dissi. Lui mi rispose che non opera sua ma un omaggio del signor Senna".

Segno del rapporto di fiducia e rispetto che si era creato. Tanto da consigliarli la trattoria tipica dove mangiare, la "Romagnola", e tenergli quel posto riservato in sala veranda per i pasti.

Consuetudini che la morte ha però cambiato. Ma quella camera, l’unica delle 63 dell’Hotel Castello, è rimasta ferma lì, al 1994. Perché, come dice Luisa, "se 30 anni dopo ancora è così amato, dico che prima di essere campione in pista lo era come uomo".