Omicidio Cappai, rebus accusa per 3 ragazzi. Le difese: "Rissa aggravata, non omicidio"

Udienza il 27 dicembre per i quattro minorenni : i legali dei complici dell’esecutore materiale chiederanno al giudice di ridimensionare l’imputazione

Fabio Cappai, ucciso a 23 anni

Fabio Cappai, ucciso a 23 anni

Castel del Rio (Imola), 15 dicembre 2022 - Ci si avvia verso un processo con rito abbreviato per i quattro minorenni a giudizio per la morte di Fabio Cappai, 23 anni, il giovane di Moraduccio che nella notte tra il 15 e il 16 luglio scorso fu ucciso a coltellate nei pressi dei campi sportivi di Castel del Rio, al confine con la Toscana. È accusato di omicidio, non aggravato, e di porto d’armi abusivo, il diciassettenne (ha compiuto gli anni al Pratello) che sferrò i due colpi fatali a Fabio, colpendolo al petto e alla schiena con un coltello dalla lama lunga 11 centimetri. Il giovanissimo, difeso dall’avvocato Alberto Padovani, confessò tutto quanto ai carabinieri il giorno successivo, permettendo anche agli inquirenti di ritrovare il coltello ancora imbrattato di sangue, che aveva gettato via dopo i drammatici fatti. Da allora si trova nel carcere minorile. Potrebbe invece essere modificato il capo di imputazione nei confronti degli altri tre ragazzini, accusati di concorso anomalo in omicidio. Le difese dei tre adolescenti (tutti di 16 e 17 anni), rappresentate dagli avvocati Elena Bassano, Gabriele Bordoni, Vittorio Mazza e Federica Rossi, punterebbero infatti a vedere ridimensionata l’accusa nei loro confronti in rissa aggravata.

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Fabio fu assassinato davanti a un gruppo di ragazzini e di numerosi testimoni, avventori di un vicino bar, pare al culmine di una rissa che vedeva lui e un amico coetaneo (i quattro indagati devono rispondere infatti anche delle lesioni cagionate a quest’ultimo) fronteggiare gli adolescenti, tutti minorenni o quasi, a causa di una lite nata dagli sfottò rivolti dai ragazzini a Fabio riguardo la sua capigliatura. Motivi futilissimi, le cui conseguenze sono finite nel sangue.

Dunque, il prossimo 27 dicembre, dopo l’accoglimento del rito abbreviato, è probabile che il giudice rinvii la discussione, per sentire nuovamente le versioni degli imputati e per valutare l’utilizzabilità di alcuni atti depositati dalle loro difese. E per poi affrontare anche con il pm dei minori Caterina Salusti l’eventualità di una revisione delle imputazioni per i tre accusati appunto di concorso anomalo in omicidio. In particolare, i tre per l’accusa "tutti insieme colpendo con pugni e calci Fabio Cappai e uno di loro anche ripetutamente con un bastone al volto, alla testa e sul dorso, ne cagionavano la morte, evento diverso da quello voluto (lesioni)".

I quattro invece avrebbero poi picchiato anche con un bastone, causandogli un "graffio sullo sterno, un ematoma sul braccio e un’escoriazione sul labbro e una sullo stinco", si legge nel capo d’imputazione, l’amico di Fabio, intervenuto a soccorrerlo durante l’aggressione. L’accusa di lesioni, per i minori, è aggravata dall’avere agito in gruppo.

Fabio Cappai come detto morì l’estate scorsa sotto agli occhi sconvolti di numerosi testimoni. I quali avrebbero poi ricostruito con gli inquirenti la dinamica di quella tragica notte. I giovani avrebbero iniziato a prendere in giro Fabio, e sarebbe perciò nato un alterco, in un bar del centro di Castel del Rio. Il titolare del locale avrebbe quindi cacciato i litiganti, che si sarebbero dapprima dispersi per poi ricongiungersi nei pressi del campo sportivo, su cui si affaccia pure un altro bar. Dalle parole si sarebbe quindi passati alle mani, poi al bastone e infine al coltello. Fabio è caduto a terra trafitto al costato e alla schiena. Subito alcuni avventori e il titolare del bar hanno allertato il 118 e sono intervenuti in suo aiuto, cercando di praticargli manovre di primo soccorso. Sul posto sono poi giunte ambulanza ed elisoccorso, ma per il ventitreenne non c’è stato nulla da fare. È spirato sul prato, lasciando i genitori e una sorella. La famiglia Cappai è ora difesa dagli avvocati Daniela e Giada Mascherini; essendo un processo a minorenni, non si potrà costituire parte civile.