Pugni, calci e minacce di morte alle compagne: braccialetto elettronico per due uomini violenti

Un 43enne di Medicina e un 52enne di Casalfiumanese hanno ricevuto la misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa

Una manifestazione contro la violenza sulle donne

Una manifestazione contro la violenza sulle donne

Medicina (Bologna), 16 aprile 2024 - Due uomini hanno ricevuto la misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa per aver in più occasioni picchiato e aggredito la moglie e la compagna.

Il primo episodio è avvenuto a Medicina. L'uomo raggiunto dalla misura cautelare, che prevede anche l'obbligo del braccialetto elettronico e il non avvicinarsi a tutti i luoghi frequentati dalla moglie, è un quarantatreenne di origine marocchina, operaio, incensurato, accusato del reato di maltrattamenti contro familiari conviventi, lesione personale e violenza sessuale. I militari dell'Arma sono intervenuti dopo che la moglie, una trentottenne di origine marocchina, lo scorso 3 marzo si è rivolta ai carabinieri per raccontare l'ennesima aggressione subita dal marito. 

La vittima ha spiegato che da oltre quindici anni subiva vessazioni e offese da parte del marito, anche in presenza delle tre figlie minori. La trentottenne veniva costantemente accusata di tradimento e minacciata di morte. In alcune circostanze il marito le ha anche sequestrato il cellulare e costretta a subire rapporti sessuali e quando lei si rifiutava veniva picchiata dall'uomo che per colpirla utilizzava una cintura dei pantaloni. L'uomo è stato così rintracciato dai carabinieri e sottoposto alla misura cautelare disposta dal giudice.

Il secondo episodio si è verificato a Casalfiumanese. A finire nei guai è stato un cinquantaduenne italiano, celibe, già noto alle forze dell’ordine, accusato del reato di maltrattamenti contro familiari conviventi, motivo per cui l'uomo è stato raggiunto dall'ordinanza cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’obbligo di non avvicinarsi a tutti i luoghi frequentati dalla donna, regolati dal braccialetto elettronico.

Il tutto è nato dalla denuncia della vittima, una quarantottenne italiana, che ha raccontato ai militari dell'Arma che da oltre quattro anni subiva continue violenze da parte del compagno.

L'uomo, in alcune occasioni l'ha colpita con pugni e schiaffi, tanto da lasciarle spesso lividi ed escoriazioni sul corpo e in volto. In una circostanza, l’uomo l’ha colpita con calci al costato in maniera più violenta del solito, tanto da cagionarle la frattura di alcune costole.