ENRICO AGNESSI
Economia

TracMec, licenziamenti confermati dall’azienda. “Chiusura entro agosto”

Tremano i 45 dipendenti e protestano i sindacati: “Metodo sbagliato e irrispettoso”. Regione e Città metropolitana con i lavoratori

Un recente presidio dei lavoratori della TracMec

Un recente presidio dei lavoratori della TracMec

Mordano (Bologna), 30 aprile 2025 – Da un lato, la richiesta di ritiro immediato della procedura dei licenziamenti avanzata da sindacati e istituzioni; dall’altro, l’azienda che al momento rimane sulle proprie posizioni. Si è chiuso con una fumata nera il primo incontro del ‘Tavolo di salvaguardia del patrimonio produttivo’ della Città metropolitana di Bologna in merito alla procedura di licenziamenti collettivi avanzato dalla TracMec di Mordano nei confronti di 45 dipendenti e che vedrebbe la chiusura dello stabilimento entro agosto.

Il faccia a faccia si è tenuto martedì sera. L’incontro è stato presieduto dal capo di gabinetto di Palazzo Malvezzi, Stefano Mazzetti, con la presenza anche della Regione nella persona dell'assessore al Lavoro, Giovanni Paglia.

La Fiom Cgil, la Fim Cisl e la Rsu hanno richiesto il ritiro immediato della procedura dei licenziamenti contestando la legittimità e il metodo utilizzato dall'azienda in merito alla comunicazione data il 16 aprile durante un incontro con le organizzazioni sindacali che doveva, invece, avviare la trattativa per il rinnovo del contratto aziendale.

Anche le istituzioni presenti al tavolo, Regione, Città metropolitana e Comune di Mordano con il sindaco Nicola Tassinari, hanno stigmatizzato l’operato della multinazionale tedesca

“È stato un incontro difficile, dove l'azienda ha ribadito di voler procedere con la procedura di licenziamento – riferisce Mazzetti –. La cosa per noi non è accettabile, in questa regione è stato firmato un Patto del lavoro del clima che non prevede atti unilaterali. Abbiamo aggiornato il Tavolo auspicando che questo tempo sia utile per il ritiro delle procedura e avviare a un processo di gestione comune di questa crisi”. 

Linea condivisa anche dalla Regione, che attraverso l’assessore Paglia parla di “netto rifiuto di una logica che preveda la possibilità di smantellamento di una realtà industriale in nome di una congiuntura di mercato sfavorevole, senza aver prima discusso e sperimentato ogni altra possibile soluzione. Rimaniamo convinti conclude Paglia - che il primo passo debba essere il ritiro della procedura e quindi l’attivazione di tutti gli strumenti che possano aiutare l’impresa a superare un momento sfavorevole, a partire dagli ammortizzatori sociali. Su questa base continueremo il confronto con l’azienda e i sindacati”.

L'azienda, assistita da Confindustria Emilia area centro, ha invece “manifestato la volontà di non ritirare al momento la procedura, confermando di fatto un metodo e un approccio sbagliato e irrispettoso – protestano Marco Valentini della Fiom Cgil e Antonino Liuzza della Fim Cisl – nei confronti non solo delle delle lavoratrici e dei lavoratori della TracMec e delle organizzazioni sindacali, ma anche delle istituzioni presenti al tavolo. Crediamo che questo modo di rapportarsi che il gruppo tedesco sta agendo nei confronti non solo dell'organizzazione sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche delle istituzioni locali e regionali sia una vera e propria mancanza di rispetto in una regione ed un territorio dove le relazioni industriali si sono sempre costruite nella piena trasparenza e rispetto delle parti. A breve sono previsti dei nuovi incontri, dove ci si auspica che l'azienda possa rivedere le decisioni prese, al fine di trovare un'intesa che deve, comunque, andare nella direzione di salvaguardare l'occupazione e il sito produttivo di Mordano”.