Cercasi anima offensiva L’Imolese cambia modulo

Pare prendere corpo lo schema 4-3-1-2 sperimentato in parte contro l’Arezzo. Serve maggiore legame fra centrocampo e attacco. E più spinta sulle fasce

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di Andrea Voria

Il gol – lo dicono i numeri (o meglio l’assenza di numeri) – è diventato il problema principale dell’Imolese che è scesa in campo a cavallo fra i mesi di ottobre e novembre. Le otto ore e mezza, recuperi esclusi, senza segnare, sono un indice lampante e inequivocabile di come gli uomini di mister Roberto Cevoli siano alle prese con una questione non di poco conto nel gioco del calcio. Per vincere (la vittoria manca ormai da oltre un mese e mezzo), bisogna segnare. Per tornare a gonfiare la rete, quindi, bisogna innanzitutto sfruttare le occasioni che capitano e in secondo luogo cercare di affinare l’intesa fra i reparti demandati a fare gol.

Su tutti, a essere messo in discussione è proprio l’attacco, con il duo Stanco-Polidori che fatica a trovare l’intesa probabilmente da tutti auspicata a questo punto della stagione. L’attaccante ex Sambenedettese e Feralpisalò, arrivato a fine mercato al posto del partente Chinellato, ha finora timbrato il cartellino soltanto contro il Fano, nell’unica occasione in cui vi è stato uno scambio di assist fra lui e il compagno di reparto. Per contro, Polidori è l’autore dell’ultimo gol rossoblù prima del digiuno di reti, con un sigillo contro la Samb e uno su rigore contro il Fano. La sensazione è che, per quanto il 3-5-2 sia un modulo che abbia regalato all’Imolese grandi soddisfazioni nelle prime uscite stagionali, in questo momento vi sia la necessità di una maggiore presenza offensiva.

È vero, come detto a più riprese dal mister rossoblù, che non sono i "numeri" del modulo a spiegare lo stile di gioco di una squadra, bensì l’atteggiamento e i principi tattici adottati.

In questo momento, però, anche il gioco dice di una squadra che spinge meno sulle fasce e che – anzi – soffre sulle corsie esterne le iniziative degli avversari. Inoltre, manca probabilmente una figura di raccordo fra centrocampo e attacco. Provenzano e soprattutto Lombardi, fra i migliori anche nelle ultime uscite, in primis il giovane ex Cagliari, sono stati forse fra i più intraprendenti, con diverse conclusioni tentate anche dalla distanza e terminate di poco fuori.

Per tale motivo, sembra difficile rinunciare a un terzetto di centrocampo: più facile pensare a un inserimento di Morachioli dal primo minuto come trequartista, magari sacrificando un centrale difensivo in favore di un 4-3-1-2.

Con questo sistema di gioco, già visto in parte contro l’Arezzo e in altri spezzoni di gara, l’Imolese potrebbe decidere di schierarsi a partire dal prossimo turno. In cerca di gol e punti sempre più preziosi.