Crocevia Imolese: l’Entella ancora nel destino

Dopo la gara d’andata di fine ottobre, persa per 2-0, iniziò la lunga crisi dei rossoblù fino all’attuale penultimo posto: domani la sfida

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di Giovanni Poggi

Dall’Entella…all’Entella: da una potenziale stagione da sogno a un incubo, oggi, senza fine. Sembra passato un secolo da quando l’Imolese di Fontana strapazzava le sue avversarie, stabilendo record su record: dai punti fatti nelle prime 11 giornate (18, uno in più dell’undici magico di Dionisi della stagione 1819), alla "cooperativa del gol", con 11 giocatori diversi mandati a segno in altrettante partite, grazie ad un attacco stellare, il più prolifico del girone in quel momento, capace di confezionare 20 reti in poco più di un quarto di stagione. Tutte medaglie effimere, volate via fin troppo presto dall’elegante giacca rossoblù, oggi sempre più striminzita, poco sgargiante, e decisamente non bella da vedere. Nessuno, in quella settimana di fine ottobre, che precedeva un’Imolese lanciata a razzo dal "pokerissimo" rifilato al Grosseto (un 5-0 senza storia al Galli) dalla trasferta al comunale di Chiavari, avrebbe immaginato che da lì, a un girone intero di distanza, Padovan e compagni si sarebbero ritrovati al penultimo posto, a sole due lunghezze di distanza dal fanalino di coda Grosseto, apparso imbattibile dai rossoblù, non meno di quattro giorni fa. Una caduta, verticale, prolungata, senza un minimo di reazione: l’Imolese ha accettato ogni verdetto del campo, quasi rassegnata al destino di chiudere il campionato in fondo alla classifica.

Diciannove partite in cui la squadra di Fontana ha accumulato 11 sconfitte, 7 pareggi e una sola vittoria, a tempo scaduto, contro il Teramo, ormai un mese e mezzo fa, passando dal quinto al diciannovesimo posto, senza colpo ferire. Una situazione paradossale rispetto ai primi due mesi di campionato, descritta con numeri da media retrocessione, che coinvolgono tutti i reparti della rosa a disposizione di Fontana. In primis l’attacco che, dal 31 ottobre (giorno del match d’andata contro i liguri), è stato capace di andare a segno soltanto 11 volte in 19 partite e che, su azione, non trova la via del gol da 8 turni (per un totale di 720 minuti). Un problema condiviso, in senso contrario, dalla difesa, oggi la terza più battuta del campionato con 43 reti subite: 32 in più, rispetto a un girone fa. A crollare, di conseguenza, anche la media punti, passata da 1,63 a partita, a 0,52. Tutte cifre che, di questo passo, condannerebbero i ragazzi di Fontana alla retrocessione, senza nemmeno riuscire ad agganciare il treno dei playout.