di Chiara Gabrielli
"Il tentativo della sinistra di intorbidare le acque attorno al progetto del ‘Parco Storico-Letterario Le Marche e l’Oriente – Giuseppe Tucci’ è veramente sconsolante, per la sua povertà e provincialismo". È la risposta dei capigruppo di maggioranza Pierfrancesco Castiglioni (FdI), Sandro Montaguti (FI) e Antonella Fornaro (Udc) dopo che l’opposizione ha giudicato un "errore gravissimo" il fatto che a capo del progetto dedicato all’orientalista maceratese Tucci e finanziato dalla Regione con 75mila euro con Macerata capofila ci sia Adolfo Morganti, editore del generale Roberto Vannacci tramite la sua casa editrice di Rimini "Il Cerchio". Sta infatti per uscire la versione cartacea de ‘Il mondo al contrario’, testo che ha suscitato polemiche infuocate in tutta Italia in quanto ‘accusato’ di diffondere idee razziste, sessiste, omofobe, negazioniste.
Da una parte, l’opposizione maceratese grida allo scandalo, dall’altra Morganti sul Carlino spiega che trova "inaccettabile il tentativo che c’è oggi in Italia di applicare quel terrorismo culturale, quella cancel culture tipica degli americani così come è inaccettabile una levata di scudi preventiva su un testo che magari non è stato nemmeno letto da chi lo critica". "Non potendo dire nulla sulla qualità del progetto e dei risultati del suo primo semestre – sottolinea ora la maggioranza –, si riducono ad agitare la retorica del ‘sono di fuori’, facendo finta di ignorare che Identità Europea, associazione internazionale, è articolata in aree regionali, e che è appunto l’Area Marche di Identità Europea, attiva da più di 15 anni sul territorio della regione, che dal mese di marzo di quest’anno gestisce anche il progetto Tucci. Particolarmente ridicola l’accusa di ‘tener fuori’ dal lavoro su Tucci altre associazioni del territorio: gli assessorati del Comune da mesi si sono dichiarati disponibili a dar vita a un tavolo di coordinamento attorno alla figura di Tucci, ma non è giunta nessuna proposta. Se non si vuol proporre nulla, è assolutamente improprio accusare chi sta lavorando di realizzare un progetto approvato dalla Regione, che garantisce a Macerata iniziative di alta qualità nazionale ed internazionale". Del tutto priva di senso, poi, incalzano, "la voluta confusione fra una casa editrice riminese e l’associazione che sta realizzando il progetto Tucci. Sono enti giuridici del tutto distinti, le cui attività sono anch’esse del tutto distinte. Pertanto il ‘caso Vannacci’ non ha proprio nulla a che vedere col progetto Tucci ed è ovvio che il Comune continua a verificare l’assoluta correttezza dello sviluppo delle relative azioni". Infine, "il provincialismo dell’opposizione si palesa proprio paragonandone le posizioni, pura propaganda dal fiato corto, con quanto il mondo progressista italiano ha chiarito al proprio interno: su La Repubblica del 5 settembre, Michele Serra chiude così la questione Vannacci, che tanto li appassiona: ’La casa editrice Il Cerchio fa benissimo a pubblicare il libro del generale Vannacci, che grazie al soccorso di un editore di professione potrà almeno giovarsi di un lavoro di editing e di correttore di bozze, così da digrezzare la prosa di un militare non avvezzo alle insidie ed alle sfumature della lingua’". Poi, sul fatto che il centrodestra scelga ‘gli amici degli amici’, "viene da dire da che pulpito venga la predica, per più di 20 anni i governi di sinistra hanno sempre scelto e favorito nei progetti e finanziamenti associazioni e persone dello stesso colore politico, escludendo totalmente chi apparteneva al centrodestra. Atteggiamento che l’attuale amministrazione ha completamente rivoluzionato e la dimostrazione sta nella continuazione di progetti e iniziative che, nonostante siano organizzate da un colore politico diverso, sono state mantenute. Per il centrodestra vengono prima il contenuto e l’argomento del colore di chi organizza le iniziative".