Minorenni adescati in rete a Macerata, prof condannato a sei anni

Il 43enne messinese si trovava in città per tenere delle lezioni all’Università. Aveva aperto una pagina sui social con nome falso per agganciare i ragazzini

Adescava in rete minorenni: prof condannato (foto di archivio)

Adescava in rete minorenni: prof condannato (foto di archivio)

Macerata, 24 maggio 2023 – Accusato di adescare minorenni in rete, promettendo soldi in cambio di foto intime, è stato condannato per pornografia minorile a sei anni di reclusione un siciliano 43enne, all’epoca chiamato dall’Università di Macerata per alcune lezioni. Lui però respinge ogni accusa e i difensori annunciano da subito l’appello. La vicenda risale al 2013.

Secondo l’accusa, come ricostruita dalla polizia postale e dalla procura distrettuale di Ancona, il messinese aveva aperto una pagina con un nome falso sui social network, e con quella faceva amicizia con i ragazzini. Nelle chat mostrava se stesso impegnato in attività sessuali, e chiedeva ai minorenni di mandargli foto intime, in cambio di soldi. Per l’accusa, quattro ragazzini erano rimasti vittime del 43enne.

Le indagini erano partite dopo che, in Macedonia, una ragazza aveva segnalato la scomparsa del fratello, trasferito per lavoro in Germania. Era partita un’indagine internazionale, e tramite computer e cellulare dello scomparso si era individuata una rete di contatti.

In questo modo si sarebbe arrivati al professore e alle sue chat hot con i ragazzini. Dalle indagini, in particolare, era emerso che il professore si era collegato ai social con quel profilo falso mentre era a Macerata, in albergo, per le lezioni.

Così il processo su di lui si è tenuto qui. Ieri nell’ultima udienza il pm Ruggiero Di Cuonzo ha chiesto la condanna a sei anni e mezzo di carcere per l’imputato. Gli avvocati difensori Vittoria Fazio ed Ernesto Parisi hanno invece chiesto l’assoluzione. Hanno spiegato che, per prima cosa, il ragazzo scomparso era stato poi ritrovato senza vita in Germania, senza alcun collegamento con l’imputato. Hanno fatto presente che i ragazzi erano quasi tutti maggiorenni, tranne uno che non lo era per pochi mesi. Infine hanno sottolineato che nel computer del professore non erano state trovate tracce di foto, o pagamenti inviati a qualcuna delle presunte vittime, o le chat con loro.

Alla fine il collegio composto dal presidente Roberto Evangelisti ha condannato l’imputato a sei anni di reclusione, per pornografia minorile relativa a uno dei quattro ragazzini. I difensori hanno annunciato l’appello. L’imputato nel frattempo lavora all’estero.