Pedofilia Ancona, due studenti accusati: foto con minori nella chat di classe e sesso con bimbe di 10 anni

I giovani sono finiti nella rete della polizia postale dopo un’indagine su vasta scala: "Immagini choc"

Pedofilia ad Ancona, foto choc nella chat di classe

Pedofilia ad Ancona, foto choc nella chat di classe

Ancona, 13 aprile 2023 – Una chat di classe dove qualcuno, forse anche ingenuamente, aveva condiviso video e foto con minorenni in atteggiamenti a sfondo sessuale, inguaia due studenti, oggi universitari, accusati ora di pedofilia. Il primo è un giovane toscano, oggi 23enne, ed è finito a processo per detenzione di materiale pedopornografico.

Stando alle accuse sono state trovate, sul suo cellulare, dalla polizia postale, una foto e un video dove delle bambine di meno di dieci anni di età consumavano rapporti sessuali con degli adulti. Immagini scioccanti per chi ha eseguito le indagini e ci è entrato in contatto per forza. L’imputato, che studia nel capoluogo dorico, era finito in un controllo a seguito di una indagine a più vasta scala, risalente a marzo del 2021, quando lui stesso era anche più giovane di età. Scardinando il web sommerso, teatro spesso di questo materiale di cui ne è vietata la diffusione e la detenzione, i poliziotti erano risaliti ad una rete di presunti pedofili trovando collegamenti anche con il territorio dell’Anconetano.

Mano a mano la postale aveva individuato due studenti universitari, entrambi collegati ad una chat di classe che comprendeva almeno una decina di persone, tutte conoscenti tra loro. Proprio nella chat sarebbero iniziate a pervenire immagini e video pedopornografici. Qualcuno aveva iniziato a condividerle, probabilmente in forma goliardica non capendo che stava commettendo un reato o magari anche consapevolmente ma sperando rimanesse nella cerchia della chat.

La cosa però sarebbe andata oltre. Il 23enne, per il quale ieri, davanti al giudice Pietro Merletti, ha proceduto con il giudizio abbreviato, è stato trovato in possesso di una immagine e di un video che lui però ha sostenuto di non aver mai visto perché come arrivavano queste immagini lui le cancellava subito. Nella memoria del telefonino però il materiale sarebbe rimasto, nel dettaglio una foto e un video.

La Procura ha chiesto per lui una condanna ad un anno e sei mesi. Il giudice Merletti ha rinviato la sentenza al prossimo 31 maggio. Se sarà condannato la difesa, rappresentata dall’avvocato Roberta Pierantoni, ha già chiesto i lavori di pubblica utilità. Per il secondo studente si è proceduto in precedenza, a parte. Anche lui, oggi 22enne, di Senigallia, era stato trovato con materiale compromettente. Non ha fatto richieste di riti alternativi e farà il rito ordinario. Il processo inizierà il 19 aprile prossimo. Ha la stessa accusa, detenzione di materiale pedopornografico.