Carezze e baci agli alunni, maestro a giudizio

La Squadra mobile aveva trovato in casa dell’insegnante dei diari in cui l’uomo annotava le sue emozioni morbose verso i bambini

Migration

di Marina Verdenelli

Raccontava emozioni uniche provate quando dava i bacetti alle bambine e scriveva di essere innamorato di quei visetti d’angelo che incontrava a scuola. Un amore irresistibile che lo avrebbe spinto anche oltre, oltre il sentimento platonico. Andrà a processo il maestro accusato di pedofilia su una sua alunna di sette anni. Il caso emerse a settembre dello scorso anno, dopo la denuncia dei genitori della bambina e l’indagine avviata dalla squadra mobile che trovò in casa dell’insegnante una serie di diari dove l’imputato annotava episodi e sensazioni vissute nello stare con i bambini. "Ho sentito calore quando l’ho toccato", "Che emozione quando le ho dato un bacetto", "Che bello". Questi alcuni degli scritti dove descriveva gli approcci sia con bambine che con bambini. Ieri la gup Francesca De Palma ha rinviato a giudizio il maestro per violenza sessuale aggravata su minore. Lui ha 30 anni, è di Jesi, e all’epoca dei fatti contestati (riferibili ad ottobre 2019) era supplente di musica e di inglese in una scuola elementare di un istituto comprensivo del capoluogo dorico. Per la difesa, rappresentata dall’avvocato Stefano Migliorelli, il maestro sarebbe affetto da una affettuosità estrema non adeguata nei confronti dei minori ma da lì ad aver commesso poi un reato sarà tutto da dimostrare. Per questo non sono stati chiesti riti alternativi (avrebbe potuto fare l’abbreviato ma non il patteggiamento) "perché si punterà a far emergere la verità a dibattimento" dice il legale. Il 30enne è stato in cura con l’Asur e seguito dal tribunale dei minori fino a quando non ha raggiunto la maggiore età. Era emerso questo suo modo estremo e di affetto particolare ma non erano emersi pericoli sui suoi atteggiamenti tanto che si era laureato in Scienze dell’educazione. Nei diari poi sequestrati, una ventina in tutto, sono state trovate casette disegnate con lo stile di un bambino piccolo, frasi in uno stampatello irregolare e pensieri infantili per descrivere i suoi sentimenti. Sul maestro, che dopo l’indagine si era autosospeso dalla scuola e dall’insegnamento, pende ancora una misura coercitiva del divieto di dimora con riferimento ai luoghi in cui si trovano istituti scolastici pubblici e privati di ogni ordine e grado e con il divieto di accedervi (scadrà ad ottobre). Il 30enne era stato sottoposto anche ad una perizia psichiatrica che però non fece emergere un vizio di mente e la capacità quindi di stare anche a processo. La bambina di sette anni, i cui familiari sono parte civile con l’avvocato Giorgio Canali e chiedono un risarcimento danni di 800mila euro, era stata sentita in incidente probatorio. Stando alle accuse il maestro si sarebbe appartato con lei a scuola, durante la ricreazione, per spogliarla e toccarla. Nei diari, dove appuntava le date e i nomi, risultano tanti altri bambini con cui è stato a contatto ma non ci sono mai state denunce.