Adesca 13enne: arrestato "Mandami qualche tua foto" Dalla chat agli incontri: è accusato di pedofilia

Un tecnico informatico di Cremona ai domiciliari per detenzione di materiale e atti sessuali con una minore di 14 anni. I due si sarebbero visti cinque volte. Nel telefono foto di altre ragazzine .

Adesca 13enne: arrestato  "Mandami qualche tua foto"  Dalla chat agli incontri:  è accusato di pedofilia

Adesca 13enne: arrestato "Mandami qualche tua foto" Dalla chat agli incontri: è accusato di pedofilia

di Marina Verdenelli

All’inizio era stata una conoscenza solo virtuale, uno scambio di frasi arricchite da qualche complimento carino ma poi la cosa ha preso subito la piega peggiore. Lui 40 anni, lei nemmeno 14. "Mandami qualche foto piccante" le avrebbe chiesto quello che per età poteva essere suo padre. La ragazzina, nell’ingenuità della sua tenera età e con un mondo che forse era solo curiosa di scoprire, ha ceduto alle richieste finendo intrappolata in qualcosa di più grande di lei. A quell’uomo che l’avrebbe istigata ha mandato foto e video con il suo telefonino in atteggiamenti sessuali e senza vestiti.

Il rapporto poi sarebbe andato oltre con incontri anche dal vivo. Ben cinque quelli appurati dalla squadra mobile di Ancona, diretta da Carlo Pinto, che ha svolto le indagine dopo la denuncia inoltrata dalla madre della ragazzina, una minorenne di origine straniera. Il 40enne, un tecnico informatico della provincia di Cremona, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di produzione di materiale pedopornografico e atti sessuali con una persona minore di 14 anni.

A chiedere la misura cautelare, poi firmata dalla gip Sonia Piermartini, è stato il pubblico ministero Andrea Laurino che ha coordinato le indagini della polizia.

L’ordinanza è stata eseguita il 21 aprile scorso ma solo ieri è stata divulgata la notizia. I poliziotti si sono presentati a casa dell’uomo, che vive a Casalmaggiore con i genitori, ma lui non era nell’abitazione. La localizzazione del suo cellulare, con sofisticati sistemi informatici, ha permesso ai poliziotti, con l’ausilio della squadra mobile di Cremona, di rintracciare il 40enne, mentre si trovava in un hotel con una donna. Da lì è stato riportato alla sua città e messo ai domiciliari. La custodia cautelare è stata chiesta per il pericolo di reiterazione del reato.

Sul suo telefonino infatti i poliziotti hanno trovato le foto e le chat con la minorenne che vive ad Ancona e anche altro cospicuo materiale pedopornografico relativo ad altre ragazzine. Con la giovane di Ancona si erano conosciuti in una chat di incontri denominata "Omegle", nell’estate scorsa.

Era agosto 2022 quando si sono scambiati i primi messaggi proseguiti poi tramite whatsapp con lo scambio dei propri numeri di telefono. Il 40enne, che inizialmente si sarebbe mostrato come una persona timida, sarebbe venuto cinque volte ad Ancona per incontrarsi con la ragazzina. Gli incontri sarebbero avvenuti in auto tra settembre, ottobre e novembre. Ad interrompere tutto è stata la mamma della minorenne. Si era accorta che la figlia era diversa così ad inizio aprile aveva approfondito guardandole il cellulare. Lì aveva visto le foto e i video scabrosi e le aveva chiesto cosa stava succedendo.

La ragazzina si era confidata mostrando la chat e raccontando del 40enne che aveva conosciuto. La donna si è rivolta subito alla polizia che ha avviato l’indagine per appurare i fatti. Sono al vaglio accertamenti sulle condotte del 40enne nei confronti della minorenne che potrebbero portare alla contestazione di altri reati.

La perquisizione digitale su apparati informatici in uso all’arrestato (sequestrati cellulare e computer), con l’ausilio dell’analista forense Luca Russo, nominato come ausiliario di polizia giudiziaria, ha permesso di trovare ulteriore materiale compromettente.

La polizia sta cercando di risalire ad altre presunte vittime, sempre minorenni, e se ci siano altri adulti coinvolti per il materiale pedopornografico.