Salmonella nei salami di fegato. Così si è attivata la rete di controlli

Tutto è partito dalle verifiche in un supermercato. Oltre 600 prodotti distribuiti a 42 imprese nelle Marche

Il salumificio ha avviato subito le procedure di ritiro e richiamo del prodotto

Il salumificio ha avviato subito le procedure di ritiro e richiamo del prodotto

Macerata, 25 maggio 2024 – Il controllo che ha portato a individuare la salmonella nel salame di fegato di uno specifico lotto (il numero 121) prodotto dalla ditta Ciccarelli di San Severino, denota il rigore con il quale si vigila sugli alimenti: sia da parte della ditta, sia da parte del sistema sanitario. Tutto ha avuto inizio da un prelievo in autocontrollo effettuato a inizio maggio da un supermercato di Camerino. Questo, rilevata la presenza di salmonella in un salame, ha tempestivamente informato il salumificio che, a sua volta, ha avviato subito le procedure di ritiro e richiamo del prodotto, avvisando nello stesso tempo il Servizio igiene alimenti di origine animale dell’Ast di Macerata che, dopo un primo sopralluogo, ha attivato il sistema di allerta, come previsto dalle procedure. Una vera e propria rete di sicurezza.

Sono oltre 600 i salami di fegato del lotto incriminato immessi sul mercato, e 42 le imprese alimentari, in tutte le Marche, alle quali la stessa ditta, che ha già ritirato parecchi pezzi, ha comunicato la situazione. È stata effettuata una sanificazione ambientale straordinaria complessiva, e sono state effettuate tutte le procedure per verificare la provenienza della salmonella. Sulla base della lista fornita dalla ditta, è ancora in corso l’individuazione dei salami già distribuiti, con conseguente ritiro dagli scaffali, ma la situazione appare sotto controllo. Si tratta di capire che cosa abbia generato questo incidente, tenuto anche conto del fatto che dal 2020 a oggi nel salumificio di San Severino sono stati effettuati una decina di controlli senza che siano emersi particolari problemi.

f. v.