Meteo Marche, dal caldo alla neve: "E’ mancato l’inverno". Parla l’esperto

Massimiliano Fazzini, climatologo e docente all’Università di Camerino: " Consideriamo che è la seconda volta che nevica a quote basse da novembre. Ecco cosa dicono i modelli sulla tendenza dell’estate"

Massimiliano Fazzini, climatologo e docente all’Università di Camerino: "Primavera stagione di estremi"

Massimiliano Fazzini, climatologo e docente all’Università di Camerino: "Primavera stagione di estremi"

Macerata, 20 aprile 2024 – Settimane di caldo afoso, poi giorni di vento, poi temporali e ora addirittura la neve: il clima sembra impazzito, in realtà si tratta solo di ‘una stagione di estremi meteorologici’. Non bisogna preoccuparsi della variabilità primaverile, quanto più del fatto che "non abbiamo vissuto un vero inverno", come spiega Massimiliano Fazzini, climatologo e docente all’Università di Camerino.

Massimiliano Fazzini, climatologo e docente all’Università di Camerino: "Primavera stagione di estremi"
Massimiliano Fazzini, climatologo e docente all’Università di Camerino: "Primavera stagione di estremi"

Dottor Fazzini, cosa sta succedendo nelle basse Marche?

"La primavera è da sempre stagione di estremi meteorologici, come in questi giorni si passa da recrudescenze invernali ad anticipi di caldo estivo. Quest’anno il vero problema è che non c’è stato l’inverno, quindi quando arriva l’aria fredda la percezione del maltempo colpisce ancora di più. Consideriamo che è la seconda volta che nevica a quote basse da novembre 2023. Il fatto che nevichi in aprile non è eccezionale, succede spesso: semplicemente stanotte la quota neve si è abbassata. La cosa particolare è che normalmente ad aprile questi passaggi con il maltempo sono bruschi e veloci, invece le Marche basse assisteranno a questi fenomeni per almeno altri 4 o 5 giorni, con temperature sotto le medie di 2 o 3 gradi e precipitazioni sparse a prevalente carattere di rovescio. Con ogni probabilità, soprattutto tra oggi e domani, ci saranno fenomeni da moderati a forti un po’ ovunque, e neve sopra i mille metri".

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Si tratta di una conseguenza del cambiamento climatico?

"Il discorso è ampio: questa variabilità climatica ad aprile va bene, l’anormalità sta nella mancanza dell’inverno. Tutto ciò evidenzia la tendenza all’estremizzazione del clima, che è una conseguenza del cambiamento climatico. E poi quest’anno c’è l’aggravante del Nino che sta ancora caratterizzando le correnti alle medie latitudini".

Prima di fare programmi per la Festa della Liberazione, che tempo ci sarà?

"Al momento l’attendibilità delle previsioni è bassa perché mancano ancora parecchi giorni. Però le ultime evidenze parlano di un tempo instabile anche per la prima metà della prossima settimana, anche se con temperature leggermente meno fredde. Quindi aspettiamo un’estrema variabilità, con la giornata del 25 probabilmente ventosa per maestrale o tramontana, scrosci di pioggia sparsi e temperature nelle medie o poco al di sotto".

Possiamo già fare previsioni, anche se non precise, per l’estate che ci attende?

"I modelli climatici possono già darci una tendenza del trimestre estivo, ma non sono attendibili per pianificare le attività quotidiane. Dai modelli più performanti, sia italiani che esteri, sembrerebbe un’estate leggermente meno calda di quella del 2023 ma sempre molto calda, con occasioni per ondate di caldo piuttosto frequenti ma spezzate da brevi periodi temporaleschi, questo dovrebbe accadere con ogni probabilità per lo più nel mese di agosto".