{{IMG_SX}}Modena, 18 marzo 2009. RIMARRÀ chiuso almeno per tre giorni il supermercato Conad Margherita di via Fratelli Rosselli, preso di mira da vandali incendiari nella notte tra lunedì e ieri. Chi ha voluto colpire la rivendita ha recuperato cartoni all’interno dei cassonetti sul retro del centro commerciale, li ha ammassati nei pressi della porta di sicurezza e poi ha dato fuoco all’ammasso. Erano circa le 5 di notte.

 

IN POCHI attimi le fiamme hanno distrutto il portone posteriore del Conad, arrivando a lambire le celle frigorifere in cui vengono conservati quintali di merce. Non solo questi prodotti, ma anche quelli freschi all’interno del market sono andati irrimediabilmente perduti perché è stato necessario interrompere l’energia elettrica e conservarli alla giusta temperatura. Ma anche tanti altri articoli sugli scaffali sono a rischio, perché si sono ricoperti di fuliggine. Per tutta la giornata di ieri inservienti e tecnici sono stati all’opera per ripulire gli ambienti invasi dal fumo. Il titolare del supermercato, William Panini, da ieri mattina sta controllando con l’Usl tutti i prodotti esposti: solo quelli perfettamente integri potranno essere venduti. Tenuto conto delle mancate vendite, dei prodotti scartati e degli infissi distrutti, i danni complessivi ammontano a decine di migliaia di euro. E consola poco il fatto che fossero coperti da assicurazione.

 

«IN QUARANTA anni di lavoro non mi era mai successo niente di simile — dice Panini —. Sono convinto, comunque, che siano stati dei balordi ad agire. Purtroppo dal parco vicino arrivano nella nostra zona compagnie ben poco raccomandabili. L’altra notte sono stati rubati due computer da un altro negozio». Anche per Gianluigi Covili, direttore dell’Area Emilia di Nordiconad, tutto sarebbe riconducibile a un atto vandalico. «Attendiamo gli esiti dell’indagine dei carabinieri — dice — e non vogliamo sminuire la gravità dell’accaduto: ci sono evidentemente persone che attaccano attività economiche senza alcun motivo, e che magari sono pronte a colpire ancora».