Modena, 13 febbraio 2012 - Secondo gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia il ciclone nevoso “Lucina” se ne è andato.

Ancora qualche giornata di freddo e poi la situazione delle temperature dovrebbe tornare alla normalità del periodo. A sorprendere i meteorologi modenesi non sono stati tanto i rigori del “freddo siberiano”, perché Modena ha conosciuto giornate ben più gelide, ma soprattutto le precipitazioni nevose con 82 cm in tredici giorni che confermano l’aumento di “eventi estremi nevosi”. Una curiosità dal 1830 a oggi la neve caduta se non si fosse fusa avrebbe praticamente ricoperto il Palazzo Ducale e della Ghirlandina sarebbero visibili solo gli ultimi 10 metri.

E’ finita! Il ciclone nevoso “Lucina” si allontana e le schiarite notturne hanno fatto scendere il termometro del Campus universitario di Ingegneria, alla periferia di Modena, dotato di strumenti collocati secondo le norme dell’organizzazione meteorologica mondiale, ad un ragguardevole valore minimo di -10.7°C, pressoché simile ai valori registrati in campagna e nella bassa modenese. Il freddo pungente non ha risparmiato il centro città, dove sul torrione orientale del Palazzo Ducale, sede della stazione storica dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, la colonnina è scesa fino a -5°C. “Resterà freddo ancora per alcuni giorni – avverte l’esperto Luca Lombroso -, ma non sono previste altre nevicate. Possiamo quindi iniziare a dare uno sguardo retrospettivo ai fenomeni di queste due intense settimane di neve e gelo”.

Il solo strumento per rilevare l’altezza neve è, seguendo apposite linee guida, un semplice righello. “La misura neve infatti non è facilmente automatizzabile e preferibilmente – dice Luca Lombroso - va fatta a mano”. Ed è solo grazie al contributo di “meteo volontari”, fra cui Salvatore Quattrocchi che da anni collabora con l’Osservatorio Geofisico universitario, che si è riusciti a mantenere “viva” la serie storica della nevosità, almeno relativamente a quanto accade nella città di Modena. “Sono tante le difficoltà tecniche, logistiche e, di questi tempi, anche economiche dell’Osservatorio storico di Piazza Roma, ma – è uno sfogo non rassegnato quello che ci consegna Luca Lombroso - non mi sarei mai perdonato di perdere la documentazione e i dati meteoclimatici della più intensa ondata di gelo degli ultimi 27 anni e una dei più lunghe e abbondanti sequenze di nevicate degli ultimi 55 anni”.

Sono tanti i dati e gli aspetti da analizzare. Riguardo al freddo, non si è registrato alcun record assoluto e i dati raccolti sono lontani nella loro intensità da quelli delle gelate del gennaio 1985 e del febbraio 1956. Più interessanti, almeno a livello statistico, i numeri della neve, che mostrano alcune “sorprese” e curiosità interessanti. “Negli ultimi tredici giorni, da S. Geminiano, 31 gennaio, a ieri 12 febbraio, ci sono stati 9 giorni con neve misurabile per un totale complessivo di precipitazioni al suolo di 82 cm. Per la statistica – dice Luca Lombroso -, 11 cm vanno assegnati al mese di gennaio e 71 cm a quello di febbraio”. Il 1985 fu più gelido ed ebbe lo stesso numero di giorni nevosi, ma con minore quantità di neve, 63 cm. Più nevoso invece, oltre che nettamente più gelido, il 1956: fra il 31 gennaio e il 23 febbraio si contarono 11 giorni di nevicate con complessivi 104 cm, sparsi però su un periodo più lungo di 24 giorni. Mensilmente invece questo febbraio 2012 con i suoi 71 cm è il mese più nevoso dal dicembre 1963, allorché caddero complessivamente 76 cm di neve.

Varie le annate negli ultimi 180 anni in cui si potè misurare a Modena molta più neve. Veramente distante la supernevicata record (209 cm) del dicembre 1844, precipitati in un arco di tempo compreso tra l’8 ed il 14 dicembre, con un record giornaliero di 89 cm. Queste altre nevicate sono ben documentate, con cronache e immagini, nel volume “L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteo climatiche”, Edizioni SMS e a cui ha contribuito la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

“Per ora – commenta Luca Lombroso - l’inverno 2011/12 si è arrestato a 82 cm di neve. Straordinariamente nevoso fu 2003/04, con 93 cm, di cui 40 cm in un solo giorno con la grande nevicata del 28 febbraio 2004 e meglio fece il 2009/10, con 113 cm. Con tutte le dovute cautele, a mio avviso, si sta confermando un aumento di <eventi estremi nevosi>: o non nevica, o nevica fin troppo”.

L’esperto Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario conclude la sua analisi regalandoci un’altra curiosità. “A causa dei fenomeni di compattamento, fusione o sublimazione della neve ovvio, mai al suolo si sono ritrovati tutti gli 82 cm delle varie nevicate. Oggi per esempio sono rimasti 23 cm di neve. Curioso però il dato del totale di tutte le nevicate dal 1830 a oggi a Modena, che assomma a ben 78 metri! Se fossero rimasti, intatti, tutti al suolo ora l’Osservatorio sarebbe sepolto di neve, sbucherebbe appena il pennone di Palazzo Ducale e ancora una decina di metri di neve e pure la Ghirlandina sarebbe sommersa!”