Bimbo nato al quinto mese, salvato dalla Neonatologia di Modena: Achille torna a casa

Il piccolo è venuto alla luce alla 23esima settimana di gestazione: per quattro mesi il personale del Policlinico si è preso cura di lui. La madre e il padre sono di Castellarano: “L’équipe medica è stata una famiglia. Lasciamo qui un pezzo di cuore”

Modena, 30 marzo 2024 – Il piccolo Achille da quando è nato lo scorso 8 dicembre al Policlinico di Modena, è tornato a casa per la prima volta lo scorso 28 marzo, quando è stato dimesso. Sarà una Pasqua speciale per la famiglia Schenetti-Manelli (video) di Castellarano (in provincia di Reggio Emilia).

Il prof Berardi coi genitori di Achille
Il prof Berardi coi genitori di Achille

Il bambino, infatti, è venuto alla luce alla 23esima settimana di gestazione. Per questo alla nascita pesava soltanto 640 grammi. Tutto il personale della Neonatologia del Policlinico di Modena, diretta dal Professor Alberto Berardi, si è preso cura di lui per quasi quattro mesi per permettergli di recuperare del peso e monitorando il suo stato di salute.

Adesso Achille ha raggiunto i 2,4 chilogrammi di peso, sta bene e giovedì scorso è stato dimesso per tornare a casa con mamma Althea e papà Luca.

La mamma del bimbo: “Medici e infermieri sono stati la nostra famiglia”

"Achille doveva nascere a Pasqua – ha raccontato la madre Althea Manelli, 33 anni, di Castellarano, a fianco del compagno Luca Schenetti, 41 anni – ed è stata una sorpresa il fatto che si siano presentate le contrazioni già alla 23esima settimana. Ci siamo rivolti all'ospedale di Sassuolo, dopo una visita hanno notato la dilatazione e quindi è stato disposto il trasferimento urgente in ambulanza al Policlinico di Modena. Dopo due giorni è stata monitorata la situazione a Achille è nato l'8 dicembre alle 17.47. Ho atteso cinque giorni prima di vederlo, poi sono arrivata in reparto. Ammetto di aver avuto molta paura, ma sono stata molto fortunata perché oltre ad avere un'équipe di medici e infermieri pronta ho trovato tanta umanità. Per noi questa è stata una famiglia per quasi quattro mesi. Andare a casa adesso è lasciare un pezzo di cuore e saremo eternamente grati a tutti questi angeli che hanno aiutato Achille. Se è qua è per merito di tutta l'équipe di Modena che ringraziamo di cuore".

"Il Policlinico – hanno poi detto Althea e Luca – offre nella sua Neonatologia la possibilità ai genitori di poter restare a dormire in due stanze dedicate. Noi abbiamo scelto di tornare a casa nostra ogni giorno anche su suggerimento dei professionisti del reparto, in modo da preservare la nostra quotidianità e i nostri spazi, esserci quindi quando serve e in modo qualitativo. Ognuno deve vivere il proprio percorso, il dolore e la paura a modo proprio ma consiglio di affidarsi totalmente a queste persone speciali, l'unica possibilità è aggrapparsi alla speranza e a questi bimbi che sono forti e ci mettono il massimo del loro impegno per farcela".

Il prof Berardi: “Periodo impegnativo, ma c’è stato sostegno reciproco”

"Ringrazio l'equipe medico infermieristica per l'assistenza fornita al piccolo Achille” ha affermato il Professor Berardi. “Il supporto alla genitorialità è uno dei nostri obiettivi primari e viene raggiunto attraverso un lavoro multidisciplinare dell’equipe. Fin dall’inizio e per tutto il lungo periodo del ricovero abbiamo cercato di rimanere vicini e sostenere la madre e il padre del piccolo. Si è trattato di un periodo impegnativo per l'équipe e per i genitori stessi che sanno di avere di fronte un lungo percorso, con potenziali alti e bassi. Ma hanno avuto pazienza, mostrandosi sempre vicini all’equipe, cosa che ci ha incoraggiato durante il lungo periodo dell’assistenza al piccolo".

"Nascere in una situazione di età gestazionale estrema – ha anche detto Berardi – può comportare numerosi problemi e incognite a causa di una estrema fragilità degli organi essenziali alla sopravvivenza come i polmoni e l'apparato cardiocircolatorio. I medici devono saper gestire le eventuali complicazioni. Per esempio, durante i primi giorni di vita, Achille ha necessitato di un supporto respiratorio importante, ma grazie alle cure del personale ha potuto superare queste iniziali difficoltà, ed altre che si sono sviluppate successivamente, senza riportare complicazioni gravi".