
Il sindaco Massimo Mezzetti ha incontrato gli organizzatori della manifestazione per la sicurezza
Una chat di vicinato dedicata solo ai giovani, per prevenire e permettere ai ragazzi di segnalare in tempo reale situazioni di violenza o pericolo ma anche ’school tutor’ per tutelare gli studenti all’esterno delle scuole, garantendo una vigilanza costante. Sono alcune delle possibilità di cui il sindaco Massimo Mezzetti ieri pomeriggio ha discusso nell’ambito dell’incontro con gli organizzatori del corteo per la sicurezza che, in quell’occasione, hanno consegnato una lettera al primo cittadino affinchè le richieste avanzate dai modenesi fossero messe nero su bianco. "Il mio non è uno scaricabarile, c’è un problema sicurezza dato da gravi reati, spaccio, furti, rapine e questo è un compito che spetta allo Stato; ovvero forze dell’ordine, prefettura e le istituzioni che hanno le competenze per farlo. Poi c’è un’altra dimensione che mi preoccupa molto e riguarda i giovani. Per le rapine, ad esempio – ha sottolineato Mezzetti – ci sono strumenti: forze dell’ordine, giudici, tribunali...".
Ma manca la certezza della pena, ha fatto presente. "Faccio un esempio – ha continuato –: domenica scorsa è stato arrestato un gambiano, che spacciava droga a mezzogiorno. E’ stato rilasciato dopo la direttissima con obbligo di non uscire la notte. Tre giorni dopo lo hanno arrestato nuovamente mentre spacciava sempre di giorno, vicino alle scuole. C’è anche il compito della magistratura e non solo delle forze dell’ordine. Poi, appunto, c’è l’escalation delle aggressioni senza uno scopo: pura espressione di potere da esercitare su altri. Con il moltiplicarsi dei social il fenomeno è più sfuggente, difficile da controllare e questo richiama tutti quanti, comprese le Amministrazioni ad un intervento sulle radici del problema".
Mezzetti ha quindi raccolto l’invito o comunque l’idea di organizzare una chat dedicata appunto ai ragazzi: "E’ una preoccupazione reale che abbiamo presente e incontreremo i genitori: dobbiamo intervenire sul disagio giovanile profondo. Temo che il fenomeno rischi di avere una escalation emulativa pericolosa e la proposta avanzata dai residenti, di istituire controlli di vicinato tra i giovani con chat per interventi immediati, è importante ma dobbiamo trovare giovani disponibili. Amplieremo l’esperienza dei tutor fuori dalle scuole; gli istituti di vigilanza possono supplire a questo tema liberando anche le forze dell’ordine per altri presidi sul territorio. Gli street tutor hanno sortito riscontri positivi: dove sono presenti non registriamo da mesi aggressioni e vogliamo estendere appunto il progetto davanti alle scuole o davanti ai parcheggi del Novi Sad".
Infine i rappresentanti dei cittadini hanno rimarcato: "Non è un’azione contro il governo della città, i partiti devono unirsi per risolvere i problemi, serve unità per arrivare alla sicurezza" e hanno invitato istituzioni cittadine, insieme ai parlamentari modenesi a partecipare ad una assemblea organizzata per il prossimo 15 marzo alla sala Pucci.
Valentina Reggiani