Ha presentato ricorso al Tar contro il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri affinchè fosse annullata la determinazione del 2019, emessa dal Comando Legione Carabinieri Emilia Romagna in cui gli veniva negata la richiesta di assegnazione dell’alloggio di servizio. Il Tar, però, ha rigettato il ricorso.
Al centro della vicenda un militare di una tenenza modenese che, appunto, si era visto negare l’alloggio di servizio visto che l’immobile in questione era occupato da un altro ispettore avente titolo, al quale era stato assegnato nel 2006. Il militare, nel presentare ricorso al Tar ha poi lamentato tra le altre cose manifesta ingiustizia ed eccesso di potere per disparità di trattamento. L’amministrazione si è costituita in giudizio per resistere al ricorso nel quale, tra le altre cose, il maresciallo ha sottolineato appunto come al suo arrivo presso la tenenza l’amministrazione non avesse mai provveduto ad avviare un procedimento volto ad una eventuale riassegnazione, visto l’arrivo di un nuovo "Sottufficiale in sottordine", con una maggiore anzianità. Il maresciallo ha fatto pure presente come, dopo il comandante di tenenza, fosse il militare in possesso della maggiore anzianità sia assoluta che relativa.
A suo parere, quindi, il Comando avrebbe dovuto rivalutare i requisiti e successivamente operare, sulla base dell’anzianità, una riassegnazione. Secondo i giudici della prima sezione del Tar, però, il ricorso è irricevibile per tardività oltre che infondato. I giudici fanno presente come il ricorrente nel 2010 ottenne il trasferimento dalla Legione carabinieri Calabria alla Legione Emilia Romagna manifestando la volontà di essere destinato proprio in quella stazione.