
Il 16 settembre, primo giorno di scuola, 51 bus furono danneggiati col silicone
Modena, 30 novembre 2024 – Era stato licenziato dall’azienda dopo aver stalkerizzato la sua ex fidanzata e collega di lavoro. Per vendicarsi, nonostante i 18 anni vissuti proprio all’interno di quella stessa azienda, ha danneggiato 51 autobus e, in un secondo episodio, ha cercato di appiccare un incendio all’interno del deposito dei mezzi.
Grazie a minuziose e celeri indagini coordinate dalla procura della Repubblica i carabinieri del nucleo investigativo, ieri mattina hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, emessa dal Gip nei confronti del responsabile degli atti vandalici commessi ai danni di Seta.
Episodi che avevano destato un certo allarme non solo tra i dipendenti ma anche tra i cittadini. In manette è finito un 60enne reggiano, accusato di tentato incendio aggravato e danneggiamento aggravato.
Il provvedimento cautelare è scattato appunto dopo un’articolata attività di indagine condotta dai carabinieri e iniziata a settembre, dopo i due noti episodi ai danni della Società Emiliana Trasporti Autofiloviari S.p.a.
Parliamo del noto raid vandalico avvenuto proprio in concomitanza con il primo giorno di scuola, lo scorso 16 settembre.
L’uomo agì ovviamente durante la notte e all’arrivo nel deposito di strada Sant’Anna gli autisti si trovarono a fare i conti con 51 autobus destinati al servizio pubblico danneggiati, resi inutilizzabili a causa della rottura delle chiavi di accensione inserite nei cilindretti di avviamento.
Non solo, quello che all’epoca era un ignaro autore aveva anche occluso i cilindretti con silicone. Solo grazie ad un immenso sforzo dell’azienda i trasporti non subirono gravi ripercussioni quel giorno. L’allarme scattò nuovamente il 22 settembre quando sempre un ignoto vandalo, e sempre durante la notte, gettò liquido accelerante contro uno dei mezzi parcheggiati nel deposito. Una sorta di molotov. Le fiamme invasero la fiancata del mezzo ma, grazie all’immediato intervento dei pompieri, il rogo fu subito domato.
A chiamare i pompieri, infatti, ci pensò una guardia giurata in servizio presso una delle aziende limitrofe all’area di deposito.
E’ stato chiaro sin da subito come i gesti fossero volti a danneggiare l’azienda e, soprattutto, a crearle un ingente danno economico visto il danneggiamento dei 51 mezzi, avvenuto in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico. Il gesto avrebbe potuto infatti creare anche pesanti disservizi alla cittadinanza.
Le indagini sono iniziate immediatamente, attraverso l’analisi delle immagini estrapolate da impianti di video sorveglianza pubblici e privati, installati sia lungo il tragitto percorso dal responsabile per raggiungere il deposito Seta, sia nelle zone vicine al deposito. Sono stati proprio i filmati, insieme all’analisi dei tabulati telefonici, a consentire ai militari di risalire al 60enne.
L’uomo, appunto, aveva lavorato per Seta per 18 lunghi anni ma lo scorso anno era stato licenziato dopo aver perseguitato la ex. Il 60enne, per quei fatti, è stato condannato ed ora rischia un secondo processo per incendio e danneggiamento.
A seguito dell’ordinanza emessa dal gip ora l’ex dipendente vendicativo è agli arresti domiciliari, con tanto di braccialetto elettronico.