VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Alice Neri, il verdetto: "L’ha uccisa Gaaloul". Condanna a 30 anni. Un milione alla figlia

Abbracci e applausi in aula a quasi 3 anni dal delitto nelle campagne di Fossa. L’imputato ha continuato a dirsi innocente, l’avvocato: "Faremo ricorso". Stabilito il risarcimento anche per mamma, fratello, Udi e Casa delle Donne

Alice Neri, il verdetto: "L’ha uccisa Gaaloul". Condanna a 30 anni. Un milione alla figlia

Modena, 24 luglio 2025 – A tre anni dal delitto e dopo un processo delicato, caratterizzato da estrema sofferenza ma anche da diversi momenti di tensione e polemiche, il verdetto è arrivato: Mohamed Gaaloul è stato condannato a trent’anni di carcere. E’ questa la sentenza pronunciata ieri, nel primo pomeriggio dalla Corte d’Assise di Modena, presieduta dalla dottoressa Ester Russo, nei confronti del 31enne tunisino accusato di aver ammazzato a coltellate, nelle campagne di Concordia nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022, la giovane mamma di Ravarino Alice Neri.

Abbracci e applausi in aula a quasi 3 anni dal delitto nelle campagne di Fossa. Nel tondo Alice Neri
Abbracci e applausi in aula a quasi 3 anni dal delitto nelle campagne di Fossa. Nel tondo Alice Neri

Il cadavere della 32enne fu trovato la sera del 18 nell’auto della stessa vittima, data alle fiamme. Gaaloul era accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere, senza aggravanti, poiché non contestate al momento dell’arresto su mandato di cattura europeo.

Accolta dunque la richiesta della pubblica accusa, pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara che, all’esito di una lunga requisitoria, avevano concluso affermando come ogni elemento raccolto in sede di indagine confermasse la colpevolezza dell’imputato oltre ogni ragionevole dubbio. Gaaloul, presente in aula e udita la sentenza, si è alzato e diretto prima alla Corte e poi alla stampa ha nuovamente proclamato la propria innocenza, sottolineando che avrebbe ‘dormito sonni tranquilli’ reputandosi appunto estraneo ai fatti.

La Corte ha condannato l’imputato anche al pagamento delle spese processuali, alla misura di sicurezza della libertà vigilata per cinque anni e al risarcimento danni nei confronti della figlioletta della vittima per una somma di un milione di euro. Seicentomila per la mamma di Alice, Patrizia Montorsi e 200mila per il fratello Matteo Marzoli. Diecimila euro poi per le altre parti civili costituite: le associazioni Udi e Casa delle Donne. La sentenza è stata accolta con un applauso dal numeroso pubblico presente, nonostante la Corte avesse invitato al silenzio e, subito dopo, un lungo abbraccio tra la mamma e il fratello della vittima.

Assente il marito di Alice Neri, Nicholas Negrini, che era invece uscito dal processo: il legale Antonio Ingroia – al termine dell’arringa – aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato ritenendo non sufficienti gli indizi a suo carico.

"Io sono l’unica che esce perdente da tutto" ha affermato Patrizia Montorsi una volta fuori dall’aula, ricordando come nessuno le restituirà la figlia barbaramente uccisa. L’avvocato dell’imputato, Roberto Ghini nel proclamarsi insoddisfatto della sentenza ha affermato: "Il mio assistito è sereno: il prossimo passo sarà l’Appello. Se ci sono sentenze che sovente vengono ribaltate sono proprio quelle della Corte di Assise dove pesa molto l’istinto, rispetto alla razionalità. Da un punto di vista razionale questa sentenza non può stare in piedi".

Ad attedere l’esito del processo anche il cognato di Gaaloul, Nourreddine Bedoui: "Credo che sia una sentenza sbagliata: da quando Mohamed è andato in Francia (considerato in fuga, fu arrestato all’estero dopo giorni di ricerche, ndr) lo hanno ritenuto colpevole, senza più indagare e questo è il risultato. Lui non ha ucciso Alice".

Soddisfatti gli avvocati di parte civile, che rappresentano la mamma e il fratello della vittima, Cosimo Zaccaria e Marco Pellegrini. "E’ stato un processo complesso, difficile ma siamo riusciti a dimostrare la responsabilità dell’imputato ma anche a proteggere il più possibile l’onorabilità di Alice Neri che in più passaggi da parte di più soggetti in questo processo purtroppo è stata calpestata – ha sottolineato Zaccaria –. Da un punto di vista umano nessuno può dirsi soddisfatto: Alice non tornerà più e dal punto di vista umano una condanna non è mai bella".

L’avvocato Pellegrini ha aggiunto: "E’ stato uno sforzo prima di tutto investigativo: credo che i carabinieri abbiano fatto un lavoro incredibile, così come la procura della repubblica. C’è stata una vittimizzazione secondaria che non abbiamo gradito; Alice era una ragazza eccezionale e ha lasciato tracce di sé in tutti quanti".

A prendere parola anche Serena Ballista per UDI: "Le responsabilità dell’imputato sono state accertate; è stata confermata la componente di genere in quelli che sono stati gli avvenimenti e questo lo deduciamo dal fatto che è stato riconosciuto anche il danno alle associazioni che ogni giorno lavorano sulla prevenzione. Ma è anche una giornata amara: Alice Neri è stata uccisa; Alice Neri non c’è più".

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