
Modena, 23 luglio 2025 – Ultimo atto oggi del delicato processo contro Mohamed Gaaloul, accusato dell’atroce delitto della giovane mamma di Ravarino Alice Neri.
La sentenza è attesa intorno alle 14.30: alle 10.15 la corte d’Assise, presieduta dalla dottoressa Ester Russo si è ritirata in camera di Consiglio per poi emettere l’atteso verdetto che dovrebbe appunto arrivare nel primo pomeriggio. La procura – pm Natalini è Amara – ha chiesto 30 anni di carcere per l’imputato che era presente in aula. Uscito dal processo invece il marito della vittima –Nicholas Negrini – che per conto del proprio legale Antonio Ingroia aveva invocato nuove indagini.
Le parti civili, mamma e fratello della vittima, rappresentate dagli avvocati Cosimo Zaccaria e Marco Pellegrini hanno chiesto la condanna per Gaaloul così come le altre parti costituite: Udi e Casa delle donne.
L’avvocato dell’imputato Roberto Ghini ha chiesto per il proprio assistito l’assoluzione (video). Gaaloul era presente in aula.
La donna fu uccisa con sette coltellate nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022 nelle campagne di Fossa di Concordia. L’assassino diede poi fuoco all’auto con a bordo il corpo della vittima. L’imputato è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
L’avvocato Luca Brezigar, che rappresenta a processo la figlia della vittima: “Tappa molto importante, prima puntata di un processo complicatissimo che vedrà in qualsiasi situazione spiegazioni successive. Chiunque non vedrà accogliere le proprie tesi impugnerà questa sentenza che continua ad essere una tappa per consegnare una verità processuale, un domani, alla figlioletta della vittima”.
La storia di Alice Neri e tutti i punti ancora oscuri sulla sua morte

Nel corso delle arringhe finali i pubblici ministeri hanno elencato gli elementi a carico di Gaaloul, rappresentando come gli stessi lo indichino colpevole oltre ogni ragionevole dubbio. Fu lui a salire sull’auto della vittima alle 3.40 della notte tra il 17 e il 18 novembre 2022, nel parcheggio dello Smart Cafè di Concordia. Fu lui a fuggire all’estero qualche giorno dopo. (L’imputato fu catturato in Francia il successivo otto dicembre). Il suo Dna, hanno fatto presente in aula, è stato trovato sul manico di quella tanica di olio esausto – rinvenuta sul luogo del delitto, tra i due laghetti di Fossa - utilizzato secondo l’accusa per dar fuoco al veicolo e quindi al corpo della vittima.
Ma il Dna di Gaaloul fu isolato dal Ris anche nella sigaretta neos di Alice, misto a quello della vittima. I testimoni chiamati a processo confermarono poi come l’imputato, l’indomani, si presentò nel loro appartamento con i vestiti sporchi d’olio.
La difesa, ovvero l’avvocato Roberto Ghini ha chiesto invece l’assoluzione dell’imputato. Stessa cosa ha fatto il marito della vittima, Nicholas Negrini per bocca del proprio legale ed ex pm Antonio Ingroia. Troppi ‘buchi’ nelle indagini – a loro avviso – tanto da richiederne di ulteriori. Ghini in aula ha motivato la propria richiesta partendo da un assunto: è noto cosa abbia fatto la signora Alice Neri fino alle 5:15 ma non si sa nulla di cosa abbia fatto successovamente. “Le indagini sono state talmente carenti da non aver analizzato i rapporti personali tra la signora Alice Neri ed altre persone, quindi non sappiamo se la signora Alice Neri quella mattina avesse un appuntamento con qualcuno perché non sono stati acquisiti i messaggi WhatsApp e Instagram e di un profilo Facebook per un errore evidente della procura” - ha fatto presente in aula.
“E se può sembra strano che una persona abbia un appuntamento alle 5:30 del mattino, rammentiamo come solo ventiquattr’ore prima proprio la signora Neri aveva incontrato una persona alle 5:30 del mattino”. Secondo la difesa, inoltre, non sono state acquisite le telecamere che avrebbero consentito di capire chi aveva fatto accesso alla zona dove è stato trovato la vettura. “La procura si è convinta della responsabilità del mio assistito immediatamente, nei primi giorni e da lì non si è più mossa tralasciando tutte le possibili piste alternative” - ha concluso il legale. Nel tardo pomeriggio di oggi, dunque, è attesa la sentenza.