
Matteo Marzoli con la sorella Alice. A destra, la carcassa dell’auto in cui fu bruciato il corpo della vittima
Modena, 6 giugno 2025 – “Alice torna a casa, da chi le vuole bene. Finalmente non sarà più sola, lei che odiava restare da sola”. Matteo Marzoli parla a voce bassa, è commosso ma mantiene la dignità che lo ha sempre contraddistinto: il corpo di sua sorella, Alice Neri, la giovane mamma di 32 anni trovata morta il 18 novembre 2022 dentro la sua automobile data alle fiamme nelle campagne di Fossa di Concordia sulla Secchia (Modena), può finalmente tornare a casa. Dal ritrovamento, infatti, i resti della ragazza che abitava con il marito e la figlioletta a Ravarino, sono rimasti all’Istituto di Medicina legale di Milano. Mercoledì, dichiarata chiusa l’istruttoria dibattimentale, la presidente della Corte d’Assise, Ester Russo, ha comunicato in aula il dissequestro dei resti con conseguente restituzione della salma. Dopo quasi tre anni, la famiglia potrà darle una segna sepoltura.
Matteo, Alice torna a casa. Cosa provate?
“Io e nostra madre Patrizia abbiamo aspettato tantissimo questo momento; non avremmo mai pensato ci volesse tanto tempo ma era giusto attendere. Ora guardiamo al presente: torna da noi, non sarà più là da sola. Mamma tante volte ha detto ‘Me l’hanno uccisa due volte: quando le hanno tolto la vita e quando hanno bruciato il suo corpo. Non ho neanche potuto vederla un’ultima volta e ancora non ho potuto fare celebrare il suo funerale’. Ora almeno, potremo darle una degna sepoltura e ‘averla’ vicina a noi”.
Avete già deciso per il funerale?
“Per essere rispettosi fino alla fine, mamma e io abbiamo deciso che sarà il marito a scegliere, che tipo di funerale fare, se in forma pubblica o privata, e se procedere o meno alla cremazione”.
Vostra madre Patrizia ha sempre detto di volere tenere la sua urna a casa sua…
“Sì, è vero, e insieme avevamo anche già scelto l’urna per lei, a forma di fiore, lei li amava tanto. Mamma la vorrebbe tenere a casa, vicina ai nonni, ma ripeto, noi rispettiamo le decisioni del marito di mia sorella. Se vorrà un nostro parere, saremo felici di darglielo”.
E adesso, cosa altro attendete?
“La fine del processo, e pensiamo possa avvenire entro fine luglio. Non ci sono dubbi sulla colpevolezza dell’unico imputato, Mohamed Gaaloul. Mercoledì in aula, i pubblici ministeri Claudia Natalini e Giuseppe Amara hanno tenuto una lunga requisitoria, chiara e lineare”.
Cosa prova verso Mohamed Gaaloul?
“Non provo niente, non perdo tempo a provare qualcosa nei suoi confronti, non lo merita”.
E se lui volesse un giorno parlare con voi?
“Non credo abbia nulla da dire e in ogni caso ripeto non perderei tempo perché non crederei a nessuna delle sue parole”.
Cosa direbbe adesso ad Alice?
“Di guardarmi le spalle. Di continuare a essere il mio angelo custode”.