Rifugio Marchetti ancora chiuso dopo 8 anni

Il Rifugio Marchetti al lago Santo di Pievepelago rimane chiuso dopo 8 anni, ma si delineano i contorni per una futura riapertura. La Cassazione ha confermato il provvedimento di decadimento della locazione, ma ha mantenuto il provvedimento risarcitorio per il fabbricato. La famiglia Ballestri, proprietaria del rifugio, è disponibile a trattare per risolvere la questione. La Regione Emilia Romagna potrebbe avere un ruolo nella definizione finale. Un appello è stato presentato per riaprire il rifugio e sostenere l'attività dei rifugi di montagna nell'Emilia-Romagna.

Rifugio Marchetti ancora chiuso dopo 8 anni

Rifugio Marchetti ancora chiuso dopo 8 anni

Vi sono sviluppi nella vicenda della chiusura del Rifugio Marchetti al lago Santo di Pievepelago, la cui riapertura -dopo 8 anni- però non è ancora vicina. Ma almeno se ne stanno delineando meglio alcuni contorni e si rinnovano gli appelli per una futura riapertura. Infatti la Cassazione, pur confermando il provvedimento di ‘decadimento della locazione per affitto di terreno’ di proprietà dell’Asbuc (Usi Civici) di Barga su cui sorge il rifugio di proprietà della famiglia Ballestri (proprietaria del rifugio), ha tenuto in piedi il provvedimento risarcitorio del fabbricato. Si tratta della causa tuttora in corso presso il Tribunale di Modena per il pagamento (già stimato con accertamento tecnico) che l’Asbuc dovrà riconoscere alla famiglia Ballestri. Geo Giorgio Ballestri, titolare del rifugio, commenta di essere comunque disponibile a trattare con la controparte per concludere la questione. Dopo la conclusione della diatriba legale, si potranno valutare le possibilità ed i costi di una riapertura che dovrà fare i conti con onerose spese di rifacimento dopo otto anni di chiusura. Nel frattempo emerge anche un ruolo che potrebbe avere la Regione Emilia Romagna per la definizione finale, tenuto conto che tale ente è Autorità amministrativa degli Usi Civici e quindi potrebbe operare la ‘conciliazione’ dell’uso dei terreni attorno al lago (719 ettari di Barga e 200 di Pievepelago, tutti in Emilia Romagna). Da qui una risoluzione presentata in regione dal consigliere Simone Pelloni, primo firmatario, e Marco Mastacchi (Rete Civica), con l’accorato appello di ‘riaprire nel più breve tempo possibile il rifugio Tullio Marchetti del Lago Santo di Pievepelago e tutelare, anche con sostegni economici, l’attività e la permanenza dei rifugi di montagna dell’Emilia-Romagna, a difesa della loro importante funzione turistica, economica e di presidio del territorio’.

Giuliano Pasquesi