Salone del mobile, una visione che dà speranza

La nota odierna nasce alla luce del recente Salone del Mobile di Milano, un evento di grande rilievo internazionale tornato in presenza dopo due anni. Pare che qualcosa di nuovo stia avvenendo, in termini propositivi e progettuali. Finalmente lì si sono visti affrontati svariati temi essenziali: tra questi segnalo la sostenibilità, il design di comunità, un futuro urbano più equo e verde, una creatività più aderente agli organismi e ai luoghi pubblici e sociali. E ancora il riuso, l’utilizzo di materiali alternativi, la valorizzazione del concetto dell’abitare coeso e multifunzionale. Insomma si ragiona sulla "condivisione" e "co-partecipazione" nel fare, in funzione del "vivere" comune (e in ragione anche delle problematiche planetarie), quindi ad ampio raggio. Certo le architetture dei grandi "maestri" le mitiche poltrone, sedie, lampade e così via sono indelebili nella nostra memoria, però consola riscontrare la volontà del nuovo approccio e del cambiamento: la "circolarità" dei progetti, corposi o minuti essi siano, per giungere al recupero, alla salubrità e salvaguardia ambientale, eccetera. Avvertiamo l’elaborazione di idee determinanti: la transizione ecologica, lo spazio abitativo e pubblico più aderente alle necessità singole e collettive, la città come nuovo paesaggio comunitario e contenitore di elementi dialoganti, tutto questo per raggiungere adeguati equilibri fra le parti e per tornare finalmente ai valori fondativi del "vivere insieme".

Giovanni Capucci