Altro pari per il Sassuolo dei piccoli passi

Neroverdi a Cremona bloccati sullo zero a zero. Marcia azzoppata da troppe assenze, anche se la classifica comunque si muove

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Terzo pari di fila (ultimi tre X di fila a dicembre 2019) a muovere la classifica, ma non a scuoterla. E secondo 0-0 consecutivo – non succedeva dall’inverno del 2014 – a raccontare cosa sarà, almeno finchè non ritrova gli infortunati, il Sassuolo 202223. A Cremona altro passettino avanti in classifica per i neroverdi, che non entusiasmano ma danno continuità al loro percorso tenendo la porta inviolata e raccogliendo un po’ meno di quanto seminano, dando però la sensazione di essersi calati nella parte cui questa transizione li obbliga loro malgrado.

Ovvero più lotta che governo, più risultato – non necessariamente pieno – che prestazione a dare seguito ad una marcia oggi azzoppata da troppe assenze. Il quarto risultato utile di non entusiasma ma da’ bene la misura delle potenzialità del Sassuolo di oggi, e invita tutti a farci i conti: Dionisi si tiene il pari – primo punto in campionato per i grigiorossi, sesto per i suoi - e guarda avanti. Vero che hanno più rischiato di vincere che di perdere, i neroverdi, ma per vincere non hanno fatto abbastanza né sono stati precisi a sufficienza e, a ben vedere, lo zero a zero dello Zini è tutto qua. Oltre che nel 5-3-2 con cui Alvini si blinda, mentre Laurentiè aggiunge al Sassuolo l’uomo mancante ad un attacco lontanissimo da quello tipo. E ne preserva il 4-3-3 che Dionisi non cambia. Ovvio, del resto: alterare gli equilibri su una squadra che li sta costruendo era un rischio che il tecnico neroverde non si prende. Il Sassuolo che torna allo Zini dopo 14 anni e mezzo è un sano, e necessario, esercizio di realismo: il gruppo si compatta – come nella ripresa contro il Milan – attorno all’assenza di tanti ma sbatte su un altro gruppo, quello grigiorosso, deciso a non mollare nulla. Qualità ed esperienza nel Sassuolo, entusiasmo e approccio nella ‘Cremo’: le prime suggeriscono i neroverdi più pericolosi, i secondi tengono i padroni di casa sempre in gara. Anche quando il Sassuolo punge (al 3’ Pinamonti va ad un soffio dal vantaggio, al tramonto del primo tempo è Lopez a graziare Radu, in mezzo ci sono squilli per Kyriakopulos e Laurentiè) la Cremonese ha infatti di che reagire, almeno quando Okereke e Dessers , come Zanimacchia, trovano i corridoi che tengono in apprensione un Sassuolo che tuttavia regge. E riparte: appoggia su Pinamonti gli estri di Laurentiè (debutto positivo, per il francese) e le smanie di Kyriakopulos (vivace ma impreciso al tiro) e se la gara la fa per buoni tratti di match, non la schioda. Un po’ la Cremonese resta ordinata e la stanchezza non la slabbra, un po’ la fase offensiva neroverde, buona in costruzione, meno in conclusione, non finalizza quanto produce.

Anche perché gli uomini di Alvini alzano il pressing, randellando e aggredendo all’occorrenza, ma soprattutto tendendo linee abbastanza strette da ‘soffocare’ il palleggio neroverde. Che gli sbocchi giusti non li trova nemmeno con l’ingresso di Henrique. A ribadire che senza Berardi la porta avversaria per i neroverdi diventa piccolissima. La centra Pinamonti due volte, nei secondi 45’, ma quando fa gol è in fuorigioco e dopo c’è Radu. Il resto è mancia: la Cremonese sbuffa ma non graffia, il Sassuolo non rinuncia, ma si tiene il punto.

Stefano Fogliani