Carpi tonico pareggia a Padova

Padova

UNO squillo può arrivare anche da un pareggio senza reti. Il Carpi lo strappa con piglio e merito sul campo della capolista a punteggio pieno, che prima di ieri aveva segnato 10 volte nei primi 270’ del campionato. Questa volta il Padova costruito per la B da Sogliano (per lui più di un coro «di affetto» da parte dei quasi 200 tifosi biancorossi al seguito) deve accontentarsi di un pari che alla fine può accontentare. Il Carpi, strepitoso nei primi 20’, diventa meno ficcante alla distanza e non riesce più per tutta la ripresa a rendersi pericoloso dalle parti di Minelli. Ma la corazzata veneta non ha la solita prepotenza offensiva e per la prima volta in stagione la porta di Nobile - ancora decisivo con un rigore parato a Santini - resta imbattuta, altro segnale per cui lo 0-0 dell’Euganeo deve avere un connotato positivo e sottolinea come la squadra di Riolfo sia crescita molto anche a livello di personalità. I primi 20’ del Carpi, che non può sfruttare Ligi (negativo il provino pre gara), sono poesia pura e la squadra di Sullo può solo guardare. Gli strappi del rientrante Saric creano una voragine davanti alla difesa padovana, ma prima Vano che da due passi spara centrale e poi Saric, che col destro a giro sfiora il palo, non trovano la zampata per sbloccare la gara. E allora, fra un fallo e l’altro (come lunedì a Modena) tollerati dal pessimo Marchetti di Ostia, esce la fisicità e l’esperienza del Padova, anche perché Saber già ammonito va in tilt e la mediana biancorossa non protegge più. L’avvisaglia arriva da una palla persa da Saber che Germano, davanti a Nobile, non sfrutta gettandosi a terra (ci stava il giallo per simulazione). Poi il fischietto laziale punisce il doppio contatto Sabotic-Santini in area biancorossa: si strattonano entrambi, ma arriva il rigore con giallo al montenegrino. La giustizia divina si deposita fra le mani di Nobile (nella foto)che vola a deviare la trasformazione di Santini dagli 11 metri. Il Carpi graziato non c’è più e non riparte più. Germano (dopo assolo magnifico di Baraye a sinistra) e Castiglia però non hanno la freddezza per piazzare il colpo. Il ritmo della ripresa fa capire che le due squadre si rispettano. Il Carpi non va mai in apnea, ma raramente riesce a ribaltare l’azione con efficacia. Biasci vaga a vuoto e Vano è troppo isolato per potersi sfogare. La parata di Nobile in avvio sul tiro cross di Germano e la rasoiata di Fazzi a pelo d’erba che esce di poco deviata sono le uniche emozioni, nonostante Sullo metta dentro tutta la sua artiglieria. Riolfo si limita a tre cambi perché i meccanismi dietro funzionano e il Carpi di Padova può sorridere per un punto che lo tiene al terzo posto.