Ferrario non trova più spazio negli schemi di Zironelli

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CARLO EMANUELE Ferrario doveva essere riconfermato e tutti, tifosi e non, si sono virtualmente battuti per vederlo ancora esultare con la maglia gialloblù cucita addosso. Ma c’è qualcosa che, al momento, non sta girando per il verso giusto. Appena 138 minuti in campionato, 87 nelle due partite di Coppa Italia e, ed è questo il dato che lascia più sorpresi, la colonnina dei gol ancora a quota zero. Che il campionato di Serie C sarebbe stata tutt’altra storia rispetto a Mezzolara, Crema o Carpaneto lo si sapeva sin dal principio, il bomber si è spesso trovato isolato e fare un gioco non propriamente nelle sue corde, ovvero quello fatto di sponde, sportellate e palleggio fuori dall’area. In più, e non lo si sottovaluti, i ragazzini da dietro spingono e non poco. Rossetti e Spagnoli si sono ritagliati, col passare delle domeniche, uno spazio sempre più importante, scalzando di fatto Ferrario e pure Tulissi. La sensazione è che il sistema ideato da Mauro Zironelli vada proprio verso quella direzione: due punte, abili sia nel sacrificio che nel gioco con la squadra, capaci di far rifiatare e di mandare in rete chi da dietro prova ad inserirsi. Certo, siamo ancora lontanti dal poter pensare che i numeri possano dar torto, in futuro, a bomber Ferrario (attaccante da oltre 150 gol in carriera e fresco delle 26 reti della scorsa stagione), ma l’aria che tira non è delle migliori.

DIFFICOLTA’. Parecchie. Sin dalla prima trasferta di Verona sul campo della Vecomp. Già da quel momento Ferrario era apparso abbandonato tra gli armadi a quattro ante piazzati dai veronesi e se il primo pensiero è quello di proteggere la palla, a lungo andare è la lucidità sottoporta a risentirne. L’occasione sbagliata del primo tempo non preoccupava. Qualcosa in più lo si è iniziato a capire con il Vicenza. Pochissime occasioni per andare al tiro e staffeta con Rossetti nel secondo tempo. Stesso identico destino col Piacenza, nessuna via di scampo nel primo tempo e sostituzione nel secondo. Col Padova il bomber entra con voglia e determinazione, ma si scontra presto con la fisicità imposta dalla squadra di Sullo. Fino ad arrivare alla panchina di Imola. Modena e il Modena lo aspettano, ora Ferrario dovrà riprendersi i canarini come meglio sa fare: a suon di gol.

a.t.