Per Dionisi la parola d’ordine è continuità

Il tecnico disegnerà ’un vestito’ ancora più personale alla squadra, puntando maggiormente sul 4-3-3 rispetto al già collaudatissimo 4-2-3-1

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"Continuità". Questa la parola d’ordine che il tecnico neroverde Alessio Dionisi ha dettato in avvio di stagione: continuità nei risultati, nell’atteggiamento e nel progetto di crescita, anche se la stagione che comincia è parecchio anomala e fuori dal cantiere-Sassuolo, complice il mercato, è ancora ben visibile il cartello ‘lavori in corso’.

Ha perso Scamacca, e potrebbe perdere altri giocatori importanti, Dionisi, cui questo mercato iperdilatato non piace nemmeno un po’, ma sa che ‘fa parte del gioco’ e a quello sta, l’allenatore toscano che il Sassuolo ha scelto per riavviare un ciclo importante dopo il trienno ‘dezerbiano’. Sul quale Dionisi, al primo anno di A, ha apportato più correttivi che stravolgimenti, aggiungendo verticalità al palleggio e giovandosi della stessa qualità offensiva della quale si era avvantaggiato De Zerbi, ma sbattendo – come tutti i tecnici neroverdi tranne Iachini, a ben vedere – su amnesie in fase difensica che, a ben vedere, sono la costante che condiziona da sempre le stagioni dei neroverdi. Devastanti, quando si accendono i suoi solisti, dalla cintola in su, decisamente meno efficaci dalle parti di Consigli. Il ‘salto’ passa (anche) da qua ed è (anche) a questo che Dionisi non smette di lavorare plasmando quello che sarà il primo Sassuolo davvero ‘suo’. Già, perché quello della scorsa stagione, firmando anche imprese non da poco come la doppia vittoria di San Siro e quella in casa della Juventus prima di chiudere con un bottino (50 punti) tutt’altro che disperezzabile, ha assimilato le idee del tecnico ex Venezia ed Empoli, che tuttavia è in questa stagione che ha squadra davvero ‘sua’, della quale conosce pregi e difetti meglio di quanto non li conoscesse un anno, della quale ha valutazione compiuta di caratteristiche di singoli e collettivo e sulla quale, non è un caso, ha cominciato a lavorare cambiando in primis, assetto.

Il 4-3-3 come modulo di partenza (la stagione scorsa il Sassuolo giocava più spesso con il 4-2-3-1 impostato da De Zerbi) e altre opzioni solo alternative, esterni difensivi di spinta, mezze ali di riferimento e un regista (non due) che costruisce abbassandosi fin sotto la linea dei centrali.

Imprescindibili, in questo senso, Ferrari in difesa, Lopez in mediana e in attacco si vedrà, ma se resta, l’uomo cui il Sassuolo non può rinunciare è Berardi.

Riparte da qui, Dionisi, da una stagione che vale doppio anche per lui, che quando arrivò a Sassuolo firmò un biennale che scade, quindi, a fine stagione. In quattro stagioni, il tecnico toscano ha bruciato le tappe, salendo dalla C dell’Imolese (201819) alla B di Venezia (salvezza) ed Empoli (promozione) debuttando in A proprio con i neroverdi, che dalla Toscana lo hanno prelevato non senza ‘battagliare’ con la Sampdoria che lo aveva messo nel mirino e non senza qualche ‘polemicuccia’ da parte del Presidente dell’Empoli Corsi.

E hanno investito non solo sul tecnico e sulle sue idee di calcio, quanto sull’uomo, ritenuto quello giusto per ridare spinta al progetto: parlare con lui anche del rinnovo, da qui ai prossimi mesi, è un altro step che andrà fatto in stagione. Lui, in questo senso, ha già ‘aperto’, la società si è detta in più occasioni soddisfatta dal suo operato: se son rose, fioriranno. Intanto lui comincia "per fare una stagione migliore – ha detto – di quella scorsa". Mercato permettendo, s’intende….