Sarà un Carpi più Nobile il portiere che para i rigori

Migration

Carpi

LUCIDA follia, classe e senso della porta. C’è un po’ tutto quello che fa amare un portiere in Tommaso Nobile, il numero uno che in appena un mese ha stregato il Carpi. Le uscite alla Huguita e la straordinaria reattività fra i pali, come il suo idolo Manuel Neuer, sono solo una parte del bagaglio che il 22enne guardiano napoletano ha messo in mostra in queste prime 4 gare e che hanno convinto il Carpi a iniziare già le manovre per il suo riscatto dalla Pro Vercelli, da cui è arrivato in prestito a Ferragosto. Domenica a Padova ha servito sul piatto la specialità della casa, quella di parare rigori, ipnotizzando Santini a metà del primo tempo con un guizzo plastico sulla sua sinistra che ha permesso di blindare un prezioso 0-0. Proprio la capacità di parare dagli 11 metri è stata il suo biglietto da visita per entrare nel grande calcio durante i due anni di D con Sarnese e Matelica, dal 2014 al 2016.

In due stagioni Nobile parò ben 12 calci rigore, di cui addirittura 7 su 9 al Matelica. Fra i «pro» l’ultima volta gli era riuscita 2 anni e mezzo fa, il 5 febbraio 2017, quando mantenne lo 0-0 fra Lucchese e Livorno neutralizzando la conclusione di Maritato. Lo straordinario riflesso di Padova è servito anche a Nobile per prendersi la sua vendetta proprio su Santini, che l’anno scorso quando era alla Pro Vercelli lo aveva infilzato due volte, sempre su rigore, nei due derby con l’Alessandria. Il Carpi su di lui ha puntato forte in estate, dopo un’ottima stagione da titolare alla corte di Vito Grieco a Vercelli che nell’estate del 2017 investì ben 250mila euro per prenderlo dalla Lucchese. Ora il Carpi potrebbe diventare la nuova casa anche per il futuro, nel solco di una tradizione di numero uno (Sportiello, Colombi, Gabriel, Belec e da ultimo Piscitelli) che in casa biancorossa hanno spesso rappresentato il fiore all’occhiello della gestione Bonacini. D’altronde nelle prime 4 gare Nobile ha davvero fatto la differenza. Si era presentato con due miracoli contro il Cesena, bissando a Bolzano con almeno tre parate sontuose per dire di no a Rover, Turchetta e soprattutto Romero al 94’. Col Vicenza aveva abbassato la serranda davanti a Zonta e Arma, in uscita kamizake (altro marchio di fabbrica), prima dell’ennesimo capolavoro di Padova.

Davide Setti